^Per una testimonianza storica obiettiva e imparziale dell'importanza dell'opera di Mauro Picone, vedasi l'intervista a Luigi Amerio, disponibile a quest'indirizzo [1] (soprattutto, le pp. 17-22 di: Claudio Citrini, "Intervista a Luigi Amerio", Bollettino dell'Unione Matematica Italiana. Sezione A. La Matematica nella Società e nella Cultura, Serie VIII, Vol. IV-A, Aprile 2001, pp. 11-32).
^Cfr. pure Umberto Bottazzini, Il flauto di Hilbert. Storia della matematica moderna e contemporanea, UTET, Torino, 1990, § 5, Cap. XXII, p. 439.
^I due aspetti più salienti della sua produzione scientifica, testimoniata da oltre trecento lavori, sono, da un lato il gusto per l'astrattezza e la generalità, dall'altro la profonda convinzione dell'importanza di risolvere approssimativamente, quindi numericamente, problemi matematici motivati da esigenze tecnico-concrete. Cfr. P. Nastasi, R. Tazzioli, Tullio Levi-Civita, Lettera Matematica Pristem, NN. 57-58, Centro Eleusi-Università Bocconi (Milano), Springer-Verlag Italia, Milano, 2006, p. 95.