Meccanica celeste

Astrario di Giovanni Dondi, che riproduce le meccaniche celesti del sistema solare in base alla concezione tolemaica, in maniera completamente esaustiva ed equivalente a quella odierna:[1] la Terra era circondata da sfere concentriche contenenti ognuna un pianeta, in ordine Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove, Saturno, stelle fisse, ed infine la sfera più esterna, chiamata «Primo Mobile», che riceveva il movimento per volontà divina e lo trasmetteva a sua volta a tutte le altre sfere.

La meccanica celeste è la branca della meccanica classica che studia il movimento dei corpi celesti, in particolare pianeti, satelliti naturali ed artificiali, asteroidi e comete da un punto di vista fisico-matematico. Il problema principale delle meccaniche celesti riguarda la stabilità del sistema solare. Tale problema si può affrontare attraverso tecniche matematiche, note con il nome di teoria delle perturbazioni, oppure tramite integrazioni delle equazioni del moto effettuate al calcolatore.

Altri problemi di interesse della meccanica celeste sono le risonanze orbitali, le interazioni tra la rivoluzione e la rotazione (risonanze spin-orbita), la dinamica degli asteroidi e degli oggetti di Kuiper, la determinazione delle orbite di sistemi planetari extra-solari e le applicazioni relative all'astronautica.

  1. ^ Ricostruzione dell'astrario di Giovanni Dondi da parte di Luigi Pippa esposta presso il Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano.

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