Megumi Yokota

Megumi Yokota a 5 mesi con suo padre, marzo 1965

Megumi Yokota (横田 めぐみ; Nagoya, 5 ottobre 1964) è una donna giapponese rapita da agenti nordcoreani nel 1977 all'età di tredici anni[1]. Nonostante le voci su un suo presunto suicidio avvenuto nel 1994, la sua sorte è tuttora ignota.

Si tratta di una degli almeno diciassette cittadini giapponesi rapiti dalla Corea del Nord a cavallo tra gli anni settanta e ottanta. Il governo nordcoreano ammise il rapimento affermando anche che la donna si suicidò il 13 marzo 1994[2]. Tuttavia i genitori di Megumi e altri in Giappone hanno pubblicamente espresso la loro convinzione che Megumi sia ancora viva in Corea del Nord e hanno intrapreso una campagna pubblica per cercare di farla ritornare in Giappone[3].

  1. ^ N. Korean defector says 70-80 Japanese abducted by North. - Free Online Library, su thefreelibrary.com. URL consultato il 12 gennaio 2021.
  2. ^ Ministry of Foreign Affairs of Japan - Abductions of Japanese Citizens by North Korea (PDF), su mofa.go.jp.
  3. ^ Report of the detailed findings of the commission of inquiry on human rights in the Democratic People’s Republic of Korea* (DOC), su web.archive.org, 27 febbraio 2014. URL consultato il 12 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 27 febbraio 2014).

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