Memoria a breve termine

La memoria a breve termine (MBT), anche chiamata memoria primaria o attiva, è quella parte di memoria che si ritiene capace di conservare una piccola quantità di informazioni, chiamata span,[1] (tra i 5 e i 9 elementi, secondo l'articolo Il magico numero sette, più o meno due di Miller[2]) per una durata di 20/30 secondi circa. È contrapposta alla memoria a lungo termine, capace di conservare una quantità enorme di informazioni per lungo tempo, siano esse recenti o remote: i termini "breve" e "lungo" non si riferiscono alla collocazione temporale degli avvenimenti appresi, ma alla loro durata di conservazione;

Poi se le informazioni vengono elaborate in modo profondo (Reiterazione elaborativa) passano alla memoria a lungo termine, dove si conservano per un periodo di tempo lungo (ore, giorni, mesi, anni), altrimenti vengono meno.

Tale distinzione viene spesso travisata nel linguaggio comune, che considera (erroneamente) la memoria a breve termine come la capacità di ricordare eventi recenti e la memoria a lungo termine quelli remoti.[senza fonte] In realtà sia gli eventi recenti (ad esempio, cosa si è mangiato a colazione) che remoti (ad esempio dove si è andati in vacanza l'anno scorso) vengono elaborati dalla memoria a lungo termine.

  1. ^ In psicologia e neuroscienze si usa la definizione di memory span per la lista più lunga di elementi di una lista, che una persona può ripetere nell'ordine corretto immediatamente dopo la presentazione nel 50% delle prove. Gli elementi possono includere parole, numeri, lettere.
  2. ^ George A. Miller, The magical number seven, plus or minus two: some limits on our capacity for processing information (PDF), in Psychological Review, vol. 63, n. 2, 1956, pp. 81–97, DOI:10.1037/h0043158, PMID 13310704.

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