La memoria episodica è la memoria di tutti gli avvenimenti della nostra vita, ed è un tipo di memoria a lungo termine.
La memoria episodica e quella semantica insieme costituiscono la categoria della memoria dichiarativa, che è una delle due principali divisioni della memoria - l'altra è la memoria implicita[1]. Il termine "memoria episodica" fu coniato da Endel Tulving nel 1972. Si riferiva alla distinzione tra "conoscere" e "ricordare". La conoscenza è più fattuale (semantica) mentre il ricordo è una sensazione che si trova nel passato (episodico)[2]. Tulving definì tre proprietà chiave del ricordo della memoria episodica. Questi sono un senso soggettivo del tempo (o "viaggio mentale" nel tempo), connessione con il sé e coscienza autonoetica. La coscienza autonoetica si riferisce a un tipo speciale di coscienza che accompagna l'atto del ricordare che consente a un individuo di essere consapevole del sé in un tempo soggettivo. Oltre a Tulving, altri hanno definito gli aspetti importanti della rievocazione episodica, che includono l'immaginario visivo, la struttura narrativa, il recupero di informazioni semantiche e i sentimenti di familiarità[3].
La memoria episodica assicura l'identità e la continuità del Sé, conservando la storia personale del soggetto.
Uno degli aspetti degni di nota della memoria episodica è che essa può innescare l'apprendimento episodico, cioè un cambiamento nel comportamento che si verifica a seguito di un evento. Ad esempio, la paura dei cani dopo essere stati morsi da un cane è il risultato dell'apprendimento episodico[4][5].