Metropolitana di Rio de Janeiro

Metropolitana di Rio de Janeiro
Logo
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La stazione General Osório della linea 1
StatoBandiera del Brasile Brasile
CittàRio de Janeiro
Apertura1979
GestoreRio Trilhos
Sito webwww.metrorio.com.br/
Caratteristiche
Numero linee3 + 1 collegamento espresso via bus
Stazioni41[1]
Lunghezza41[1] km
ScartamentoMetropolitana
Statistiche
Passeggeri giornalieri645 000 [2]
Passeggeri annuali235 425 000[2]
Mappa della rete
pianta
pianta

La metropolitana di Rio de Janeiro è la rete di linee metropolitane a servizio della città di Rio de Janeiro. È composta da tre linee: la Linea 1 (Linha Laranja), identificata col color arancione, che venne inaugurata nel 1979, la Linea 2 (Linha Verde), identificata col color verde, inaugurata nel 1981, e la Linea 4, (Linha Amarela)[3], inaugurata nel 2016, mentre un'altra, la Linea 3 (Linha Azul)[4], è in fase di progettazione[5].

Ha un'estensione di 47 km e dispone di 42 stazioni; ed è gestita dalla Rio Trilhos.

È la seconda metropolitana più utilizzata in Brasile; si stima trasporti 645.000 passeggeri al giorno[2], ma l'obiettivo dell'amministrazione pubblica è quello di portare il numero degli utenti a oltre un milione[6]. Inoltre è la terza metropolitana più estesa del paese dopo quella di San Paolo e quella di Brasilia[2].

Nel 2011 le tariffe della metropolitana di Rio de Janeiro sono state identificate come le più alte del paese[7].

  1. ^ a b Metrô Rio Archiviato il 9 giugno 2011 in Internet Archive.
  2. ^ a b c d (PT) Qual é o maior metrô do Brasil?, su super.abril.com.br, dicembre 2011.
  3. ^ (PT) O que é o projeto“, su metrolinha4.com.br (archiviato dall'url originale il 26 marzo 2015).
  4. ^ (PT) Governo federal e do Rio assinam contrato para construção da Linha 3 do metrô“, su memoria.ebc.com.br, 11 settembre 2013.
  5. ^ Storia Metrô Rio
  6. ^ (PT) RELATÓRIO DE ADMINISTRAÇÃO EM 31 DE DEZEMBRO DE 2012 (PDF), su metrorio.com.br, dicembre 2011.
  7. ^ (PT) Com tarifa mais cara do país, metrô do Rio tem superlotação, calor, atrasos e até arrastão“, su noticias.r7.com, 17 maggio 2011. URL consultato il 2 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2013).

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