Mia Martini | |
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Mia Martini durante la registrazione dello speciale Che vuoi che sia... se t'ho aspettato tanto (1976) | |
Nazionalità | Italia |
Genere | Pop |
Periodo di attività musicale | 1963 – 1995 |
Strumento | voce, chitarra, pianoforte, percussioni, flauto dolce |
Etichetta | CAR Juke Box Durium Esse Records RCA Italiana Dischi Ricordi Warner Bros. Record DDD Fonit Cetra PolyGram RTI Music |
Album pubblicati | 80 |
Studio | 18 |
Live | 2 |
Raccolte | 60 |
Sito ufficiale | |
Mia Martini, pseudonimo di Domenica Rita Adriana Bertè (Bagnara Calabra, 20 settembre 1947 – Cardano al Campo, 12 maggio 1995), è stata una cantautrice e musicista italiana.
È considerata una delle migliori cantanti della musica leggera italiana, dotata di ampia estensione,[1] di duttilità nel passaggio fra i vari registri e di una vocalità capace di coniugare note passionali a note più drammatiche con facilità, nonché caratterizzata dal suo essere sofisticata e con una forte intensità interpretativa.[2][3]
Il suo album di esordio, Oltre la collina e il singolo Padre davvero sono giudicati tra i migliori lavori della musica leggera.[4] Successi come Piccolo uomo, Donna sola, Minuetto, Inno, E stelle stan piovendo, Al mondo, Donna con te, Che vuoi che sia se t'ho aspettato tanto, Per amarti e La costruzione di un amore la consacrano tra le protagoniste della musica italiana negli anni settanta, decennio nel quale raggiunge una grande popolarità sia nazionale sia internazionale. È l'unica interprete femminile ad aver vinto due Festivalbar consecutivamente, rispettivamente nel 1972 (con Piccolo uomo) e nel 1973 (con Minuetto).[5][6][7]
Tra i sodalizi più significativi, il primo con Charles Aznavour, che culminerà il 10 gennaio 1978 con un recital all'Olympia di Parigi; il secondo con Ivano Fossati, col quale si instaura un sodalizio artistico e sentimentale che culminerà con l'album Danza nel 1978.
Ritorna sulle scene nel 1981, dopo due interventi alle corde vocali che ne modificarono la timbrica vocale e l'estensione. L'anno successivo si presenta al Festival di Sanremo con E non finisce mica il cielo, scritta sempre da Fossati, dove riceve il Premio della Critica, che viene istituito proprio per la sua interpretazione e che dal 1996, anno successivo alla sua prematura scomparsa, prende il nome di Premio della Critica "Mia Martini".
Nel 1983 decide di ritirarsi dalle scene a causa di una maldicenza che la terrà fuori dai riflettori fino al 1989, quando presenta a Sanremo Almeno tu nell'universo, che la riporta al successo. Questi sono anni di collaborazioni caratterizzati da canzoni come Gli uomini non cambiano, La nevicata del '56 e Cu' mme, in coppia con Roberto Murolo ed Enzo Gragnaniello. Ha rappresentato per due volte l'Italia all'Eurovision Song Contest, nel 1977 con Libera (13º posto) e nel 1992 con Rapsodia (4º posto).