Michail Tal'

Michail Nechem'evič Tal'
Michail Tal' nel 1962, poco dopo la sua seconda sfida mondiale
NazionalitàBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
Scacchi
Best ranking2705 p.(gennaio 1980), nel mondo 2
Palmarès
 Campionati del mondo
OroMosca 1960
 Olimpiadi degli scacchi
OroMonaco 1958 (ind)
OroMonaco 1958 (squ)
ArgentoLipsia 1960 (ind)
OroLipsia 1960 (squ)
OroBuenos Aires 1962 (ind)
OroBuenos Aires 1962 (squ)
OroL'Avana 1966 (ind)
OroL'Avana 1966 (squ)
OroSkopje 1972 (ind)
OroSkopje 1972 (squ)
OroHaifa 1974 (ind)
OroHaifa 1974 (squ)
OroLa Valletta 1980 (squ)
ArgentoLucerna 1982 (ind)
OroLucerna 1982 (squ)
 Campionati sovietici
Oro Mosca 1957
Oro Riga 1958
Oro Kharkov 1967
Oro Baku 1972
Oro San Pietroburgo 1974
Oro Tbilisi 1978
 

Michail Nechem'evič Tal' o in lettone Mihails Tāls (in russo Михаил Нехемьевич Таль?) (Riga, 9 novembre 1936Mosca, 28 giugno 1992[1]) è stato uno scacchista sovietico, ottavo campione del mondo di scacchi tra il 1960 e il 1961.

Noto nel mondo degli scacchi come "il mago di Riga", Tal' è tuttora considerato da molti il più grande attaccante della storia degli scacchi. Il suo naturale talento per il gioco combinativo gli consentì di strappare il titolo mondiale a Michail Botvinnik nel 1960, all'età di ventiquattro anni, diventando il più giovane campione del mondo della storia fino all'edizione del 1985, quando il record gli fu strappato da Garri Kasparov, che si laureò campione all'età di ventidue anni.[2]

Dal 2006 si disputa a Mosca il Mikhail Tal Memorial, un prestigioso torneo a lui intitolato. Nel 2021 si è svolto a Riga nel corso del FIDE Grand Swiss un torneo blitz in occasione dell'ottantacinquesimo anniversario della sua nascita.

  1. ^ Sulla lapide è riportato 27 giugno, mentre fonti d'epoca e successive indicano il 28.(EN) William Hartston, Obituary: Mikhail Tal, in The Independent, 2 luglio 1992. URL consultato il 20 giugno 2021.(EN) Mikhail Nekhemyevich Tal, su britannica.com. URL consultato il 20 giugno 2021.
  2. ^ (EN) Leonard Barden, Mikhail Tal a creative genius despite short reign as world champion, in The Guardian, 30 settembre 2016. URL consultato il 3 maggio 2021.

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