«Dio non è morto perché non è mortale. (...) Una finzione non muore.»
Michel Onfray (Chambois, 1º gennaio 1959) è un filosofo e saggista francese, appartenente alla corrente dell'edonismo e del post-anarchismo[2], sebbene dal 2010 considerato anche vicino all'anticapitalismo di matrice sovranista[3][4][5][6][7][8].
I suoi scritti celebrano i sensi, l'ateismo filosofico, l'edonismo e il piacere (senza rinunciare a una decisa impronta etica e politica), e la figura del "filosofo-artista" nella tradizione dei pensatori greci, che affermarono l'autonomia della vita e del pensiero.[9] Ostentando un ateismo senza concessioni, egli sostiene che le religioni sono indifendibili in quanto strumenti d'oppressione e di frattura con la realtà o di elusione da essa.[10][11] Onfray considera come mitici i racconti evangelici, ritenendo che Gesù non sia mai esistito: si tratterebbe, di un personaggio concettuale, per dare concretezza alla predicazione di un gruppo di ebrei “eretici”: attualmente è uno dei pochi intellettuali di una certa importanza a sostenere la cosiddetta tesi mitista sulle origini del cristianesimo.
Michel Onfray ritiene che la filosofia non possa esistere senza l'ausilio apportato dalle scienze naturali, dalla psicoanalisi (sebbene abbia successivamente rifiutato Freud, preferendogli Pierre Janet e gli "psicoanalisti non-freudiani") e dalla sociologia in una coniugazione del sapere scientifico con quello filosofico. Secondo lui, un filosofo pensa in modo coerente solo se dispone di adeguati strumenti del sapere, altrimenti le sue analisi si collocano al di fuori della realtà. Grazie a un linguaggio ricco e fluente, riesce a spiegare efficacemente le sue teorie nel corso di trasmissioni televisive o radiofoniche; come divulgatore della filosofia, è sovente invitato anche da emittenti di stampo conservatore perché egli ricopre il ruolo di "ateo di servizio" (athée de service, secondo una definizione da lui coniata).[12]
Onfray appartiene a una classe di intellettuali vicina a correnti di pensiero individualiste e libertarie ma anticapitaliste, di cui tenta il recupero dell'afflato originario attraverso lo studio dei filosofi cinici, atomisti, cirenaici ed epicurei, ma anche tramite tutta la storia della filosofia, dai pensatori libertini, illuministi radicali, utilitaristi, anarchici, alcuni esponenti della Scuola di Francoforte, ma anche Nietzsche, con cui condivide la "rivolta dionisiaca", e gli esistenzialisti atei.[13] Egli, è, alla maniera di molti suoi ispiratori, un materialista leggermente ottimista, senza gli eccessi di pessimismo che alcune correnti irreligiose hanno manifestato.[14]
È stato avvicinato anche, dai mass media, alla variegata corrente del "Nuovo ateismo", gruppo assai eterogeneo a cui sono stati associati vari pensatori, scienziati e scrittori, come Richard Dawkins, Sam Harris, Daniel Dennett, Christopher Hitchens e Piergiorgio Odifreddi.[15]