Milza

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Milza
Milza, anatomia microscopica
Struttura interna
Anatomia del Gray(EN) Pagina 1282
SistemaSistema linfatico
Localizzazione anatomicacavità addominale
ArteriaArteria splenica
VenaVena splenica
NervoPlesso splenico
Identificatori
MeSHSpleen
A10.549.700
TAA13.2.01.001
FMA7196

La milza, o più raramente splene,[1] è l'organo linfoide secondario[2] più grande del sistema linfatico umano.[3] La sua grandezza e la sua struttura sono tali da essere considerato un organo pieno (cioè parenchimatoso). A differenza di altri organi linfoidi secondari, essa è collegata al sistema circolatorio per mezzo di vasi sanguigni e non linfatici.[3] La milza è un organo impari, posizionato nell'ipocondrio sinistro.

La milza presenta molteplici funzioni:

  • immunitaria acquisita: essa ospita nella sua polpa bianca sia linfociti T sia centri germinativi contenenti soprattutto linfociti B. Grazie al suo collegamento diretto con i vasi sanguigni è l'unico organo in grado di contrastare direttamente le infezioni ematiche, soprattutto quelle di batteri incapsulati come Haemophilus influenzae e Streptococcus pneumoniae.[4] Per i motivi sopracitati la milza è stata paragonata a un "grande linfonodo", con la fondamentale differenza che sia i patogeni sia i linfociti entrano ed escono per mezzo di vasi sanguigni e non di vasi linfatici;[4]
  • emocateretica: essa ospita nella sua polpa rossa il sistema dei monociti-macrofagi che riconosce gli eritrociti e le piastrine "invecchiati", degradandoli;[2]
  • marziale: essa degrada i componenti dell'eme presenti nell'emoglobina fornendo i substrati ideali per il metabolismo del ferro;[3]
  • riserva: essa è in grado di immagazzinare una notevole quantità di monociti (uno studio del 2009 ha dimostrato che la milza dei mammiferi è in grado di ospitare oltre il 50% dei monociti del corpo)[5] e una notevole quantità di sangue venoso;
  • emopoietica: questa funzione è esclusiva della vita embrionale, dove la milza costituisce un organo temporaneo capace di generare le cellule della linea emopoietica.[3]

La milza in un paziente sano non è palpabile[6] in quanto rimane coperta dalle coste[7]; essa può essere invece ben apprezzata in condizioni patologiche che inducano splenomegalia (ad esempio malattie da protozoi come la malaria, la leishmaniosi e il trypanosoma).

Verifiche sperimentali su apneisti volontari hanno mostrato che la milza, a seguito dell'apnea, presenta una sensibile riduzione dello spessore, per poi tornare a dimensioni normali in seguito. È stata avanzata quindi l'ipotesi che questa contrazione sia legata al meccanismo dello scostamento ematico che si verifica nel caso di apnee prolungate. Nei mammiferi marini la milza è, a differenza dell'uomo, molto più grande proporzionalmente (fino a 7% del peso corporeo), probabilmente per via di un adattamento alla vita marina per affrontare più agevolmente apnee prolungate grazie alle riserve di sangue contenute in quest'organo[8].

  1. ^ Splène, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ a b Anastasi et al., p. 510.
  3. ^ a b c d Testut - Latarjet, Trattato di Anatomia Sistematica - Libro Quarto, UTET, p. 1084.
  4. ^ a b Peter Parham, The Immune System, Garland Science, 2005, p. 24.
  5. ^ Filip K. Swirski, Matthias Nahrendorf e Martin Etzrodt, Identification of Splenic Reservoir Monocytes and Their Deployment to Inflammatory Sites, in Science (New York, N.Y.), vol. 325, n. 5940, 31 luglio 2009, pp. 612–616, DOI:10.1126/science.1175202. URL consultato il 7 dicembre 2017.
  6. ^ Anastasi et al., p. 511.
  7. ^ La milza, essendo sottodiaframmatica, non è da considerarsi contenuta nella gabbia toracica la quale, per definizione, è la regione racchiusa fra le coste, delimitata dal rachide posteriormente, dallo sterno anteriormente e dal diaframma inferiormente. cfr Anastasi et al., p. 132
  8. ^ Lorenzo Messina, Apnea, su mondomarino.net. URL consultato il 17 novembre 2009.

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy