Ministrante

Il ministrante (dal latino ministrare, "servire") è propriamente un fedele laico (uomo o anche donna, se consentito dal vescovo diocesano)[1] il quale svolge un servizio alla comunità cristiana, ai sacerdoti e ai diaconi durante la liturgia e nelle altre celebrazioni di preghiera. La Costituzione conciliare sulla Sacra Liturgia Sacrosanctum Concilium[2] cita i "ministranti", definendo il loro servizio un "vero ministero liturgico". Si legge infatti:

«Anche i ministranti, i lettori, i commentatori e i membri della "schola cantorum" svolgono un vero ministero liturgico. Essi perciò esercitino il proprio ufficio con quella sincera pietà e con quel buon ordine che conviene a un così grande ministero e che il popolo di Dio esige giustamente da essi. Bisogna dunque che tali persone siano educate con cura, ognuna secondo la propria condizione, allo spirito liturgico, e siano formate a svolgere la propria parte secondo le norme stabilite e con ordine.»

Siccome tale ruolo è tradizionalmente svolto da ragazzi o giovani, i ministranti erano detti un tempo, e ancora oggi da alcuni ma impropriamente, chierichetti (vezzeggiativo di chierico).[3]

Oltre alla chiesa cattolica ci sono servizi simili nelle chiese ortodosse, nella chiesa anglicana, e in alcune chiese protestanti.

Il termine "ministrante" è usato nella liturgia anche per indicare un ministro sacro incaricato di svolgere un determinato rito, come ad esempio nelle messe pontificali: il "diacono ministrante" è quello che proclama il Vangelo per distinguerlo dagli altri detti "diaconi assistenti".

Ministranti
  1. ^ Cfr. Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Istruzione «Redemptionis sacramentum», su alcune cose che si devono osservare ed evitare circa la Santissima Eucaristia, Capitolo II. La partecipazione dei fedeli laici alla celebrazione dell'Eucaristia, n. 47, 25 marzo 2004, su La Santa Sede. URL consultato l'8 aprile 2015. La partecipazione delle donne al servizio liturgico rimane una possibilità, non un diritto, e come tale è facoltà del vescovo diocesano disporre in merito. Tale normativa al momento non è stata ancora cambiata, nonostante la disposizione del 10 gennaio 2021 di Francesco, Lettera Apostolica in forma di Motu Proprio “Spiritus Domini” sulla modifica del can. 230 § 1 del Codice di Diritto Canonico circa l’accesso delle persone di sesso femminile al ministero istituito del Lettorato e dell’Accolitato, su Bollettino quotidiano della Santa Sede. URL consultato 21 febbraio 2021.
  2. ^ Concilio Ecumenico Vaticano II, Constitutio de Sacra Liturgia «Sacrosanctum Concilium», Roma, 4 dicembre 1963, traduzione italiana, Costituzione sulla Sacra Liturgia «Sacrosanctum Concilium», n. 29, su La Santa Sede, Documenti del Concilio Vaticano II.
  3. ^ Il servizio del ministrante fa riferimento ad un ministero laicale, come definito dalla Lettera apostolica Ministeria quaedam del 1972, la quale nel contempo ha abolito gli ordini minori, per cui l'uso del termine "chierichetto" è del tutto improprio, a maggior ragione se riferito a fanciulle che, per la vigente normativa canonica, non possono accedere agli ordini sacri. L'uso del termine ministrante, in luogo di quello di chierichetto, fa riferimento ad una diversa concezione di chiesa descritta dal Concilio Vaticano II (Lumen gentium, nn. 9-17) come popolo di Dio nel quale vi sono vari ministeri o servizi, piuttosto che una società gerarchicamente costituita e governata dal clero, per cui chi svolge un servizio non lo farebbe come "ministrante" ma in qualche modo come un privilegio di associazione al clero, un "chierichetto", tant'è che si parlava un tempo di "piccolo clero", anche organizzato in specifiche "Associazioni del Piccolo Clero").

From Wikipedia, the free encyclopedia · View on Wikipedia

Developed by Tubidy