Mito di Pietroburgo

Il mito di Pietroburgo è un fenomeno culturale attraverso cui si determina il carattere peculiare della cultura di San Pietroburgo.

La fondazione della città, avvenuta nel 1703, per volere dello zar Pietro I, determinò lo sviluppo di voci e dicerie riguardanti la neonata città, che costituiscono il nucleo fondante del mito di Pietroburgo.

Le leggende che diedero vita al mito traggono ispirazione dalle caratteristiche più tipiche della città: il clima, umido e piovoso e il luogo in cui sorge, una palude. La bonifica del territorio costò la vita a molti dei costruttori della città, contribuendo a dare a Pietroburgo la nomea di città maledetta, elemento presente anch'esso nel mito.

L'elezione a capitale dell'impero, con conseguente spodestamento della capitale Mosca, non piacque ai membri della corte che, contrari alla decisione dello zar Pietro I, si servirono delle voci negative riguardanti Pietroburgo per sottolinearne l'illegittimità, contrapposta alla legittimità della storica capitale Mosca, rafforzando così le leggende alla base del mito.

La fondazione della città rientrava in un più ampio quadro di riforme volute da Pietro I per europeizzare la Russia, a suo parere troppo asiatica e arretrata, molto diversa dai tanti Stati europei visitati dal sovrano nei suoi frequenti viaggi all'estero: furono queste radicali riforme, a cui fece capo la fondazione della città, ad apparire alla popolazione come un tentativo di sovvertimento dell'ordine delle cose da parte di Pietro, colpevole quindi di aver compiuto un gesto che andava al di là dell'arbitrio di un semplice uomo, attirando sulla città la maledizione di Dio. A partire da queste lontane origini, il mito è stato successivamente sviluppato da scrittori e poeti quali Puškin, Gogol', Dostoevskij, nelle cui opere vengono messi in luce aspetti differenti di Pietroburgo legati al mito.


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