I moai (in rapa nui: moʻai) sono statue che si trovano sull'Isola di Pasqua; nella maggior parte dei casi si tratta di statue monolitiche, cioè ricavate e scavate da un unico blocco di tufo vulcanico; alcune possiedono sulla testa un tozzo cilindro ("pukao") ricavato da un altro tipo di tufo di colore rossastro, interpretato come un copricapo oppure come l'acconciatura un tempo diffusa tra i maschi dell'isola.
Fanno parte di complessi cerimoniali più grandi, poiché sono noti in modo simile da altre aree della cultura polinesiana. Le statue sono state scolpite dalla popolazione polinesiana indigena Rapa Nui, in gran parte tra il 1250 e il 1500[1]. Sebastian Englert ha numerato e catalogato oltre 638 statue, l'Archaeological Survey and Statue Project dal 1969 al 1976 ne ha determinate 887, ma probabilmente erano originariamente oltre 1000.[2]
Alti da 2,5 metri fino a 10 metri (ne esiste uno, incompleto, di 21 metri), spesso sono visibili solo le teste delle statue, ma al di sotto è quasi sempre presente un corpo interrato[3], sul dorso delle statue sono incisi simboli in rongorongo, in particolare la 'falce' detta "Vaka", che potrebbe rappresentare una canoa; probabilmente questi simboli incisi sulle statue indicano l'identità dell'artista, o del gruppo, proprietario dell'opera[4][5]. Quelli alti circa 10 metri hanno un peso che può variare dalle 70 alle 80 tonnellate.