Mobile Suit Gundam

Mobile Suit Gundam
機動戦士ガンダム
(Kidō senshi Gandamu)
Il Gundam RX-78-2 in un fotogramma della sigla iniziale
Generemecha
Serie TV anime
AutoreYoshiyuki Tomino, Hajime Yatate
RegiaYoshiyuki Tomino
SceneggiaturaYū Yamamoto, Yoshihisa Araki
Char. designYoshikazu Yasuhiko
Mecha designKunio Ōkawara
MusicheTakeo Watanabe
StudioSunrise
ReteNagoya Broadcasting Network
1ª TV7 aprile 1979 – 26 gennaio 1980
Episodi43 (completa)
Durata ep.22 min
Rete it.Telemontecarlo
1ª TV it.9 febbraio – giugno 1980
Studio dopp. it.SINC Cinematografica, E.T.S. European Television Service
Dir. dopp. it.Renzo Stacchi (1980), Fabrizio Mazzotta (2004)
Seguito daMobile Suit Gundam: The 08th MS Team
Manga
Kidō senshi Gundam
AutoreYoshiyuki Tomino
DisegniYu Okazaki
EditoreAkita Shoten
RivistaBōken'ō
TargetShōnen
1ª edizione1979 – 1980
Tankōbon2 (completa)

Mobile Suit Gundam (機動戦士ガンダム?, Kidō senshi Gandamu, lett. "Gundam il fante mobile"[1] o anche "Gundam il guerriero dall'armatura mobile"[2]) è una serie televisiva anime del 1979, realizzata da Yoshiyuki Tomino e dallo staff creativo della Sunrise sotto lo pseudonimo collettivo di Hajime Yatate. Diretta dallo stesso Tomino e composta di 43 episodi, fu trasmessa per la prima volta in Giappone dal 7 aprile 1979 al 26 gennaio 1980. Capostipite del media franchise Gundam, la serie appartiene alla linea temporale dell'Universal Century (UC). L'innovativo character design è opera di Yoshikazu Yasuhiko, il mecha design originale è di Kunio Ōkawara, mentre autore delle musiche è Takeo Watanabe.

La serie in Italia venne trasmessa per la prima volta nel 1980 su Telemontecarlo e successivamente su diverse TV locali e fu poi riproposta nel 2004, su Italia 1, con un nuovo doppiaggio e un adattamento più fedele all'originale. Mobile Suit Gundam è stata successivamente riadattata in forma di film, di romanzo e di manga.

  1. ^ Guida ai Super e Real Robot - L'animazione robotica giapponese dal 1980 al 1999, Odoya, 2018, pp. 11. e segg..
  2. ^ Marco Pellitteri, Mazinga Nostalgia. Storia, valori e linguaggi della Goldrake-generation dal 1978 al nuovo secolo, Tunuè, 2018, p. 1122.

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