Mod (subcultura)

(EN)

«Mod is clean living under difficult circumstances»

(IT)

«Mod è vivere pulito in circostanze difficili.»

Mod a bordo di una Lambretta 175 TV 3ª serie del 1962, ampiamente modificata secondo lo stile mod

Il termine mod, abbreviativo di modernism (termine coniato inizialmente per definire i fan del modern jazz), fa riferimento alla subcultura giovanile che si sviluppò a Londra, nel Regno Unito, nei tardi anni cinquanta e raggiunse il picco di popolarità nel decennio successivo.

Il logo identificativo del movimento mod è il simbolo della Royal Air Force (l'aeronautica militare del Regno Unito), spesso presente sui giacconi Parka indossati dai mod.

Il logo del movimento mod è un bersaglio stilizzato, basato sul simbolo della Royal Air Force.

Gli elementi significativi della subcultura mod sono: il look curato ed innovativo, la musica afrostatunitense (in particolare il soul, lo ska), la musica beat, e il rhythm and blues, l'abbigliamento italiano degli anni sessanta del XX secolo e gli scooter italiani (Vespa e Lambretta), spesso adornati con molte luci e specchietti supplementari per richiamare l'attenzione, e le notti intere a ballare nei club notturni.[1][2]

A partire dalla seconda metà degli anni sessanta, i mass media spesso iniziarono a usare il termine "mod" in un senso più ampio, per descrivere tutto ciò che si credeva essere popolare, alla moda, o moderno.

Verso la fine degli anni settanta si sviluppò nel Regno Unito un mod revival, chiamato anche mod 79, che si espanse poi anche in tutta Europa ed in Nord America nei primi anni ottanta, in particolare nel sud della California.[3] Infine si può identificare una terza ondata mod, che va dai primi anni novanta ad oggi.

  1. ^ Dick Hebdige. "The Meaning of Mod". In Resistance Through Rituals: Youth Subcultures in Post-War Britain. Stuart Hall e Tony Jefferson, edizioni Routledge, Londra, 1993.
  2. ^ (EN) Andrew Wilson, Mixing the Medicine: The unintended consequence of amphetamine control on the Northern Soul Scene (PDF), su internetjournalofcriminology.com, Internet Journal of Criminology, 2008. URL consultato il 14 aprile 2011 (archiviato dall'url originale il 13 luglio 2011).
  3. ^ (EN) Mario Artavia, SoCal Mods, su southbayscooterclub.com, South Bay Scooter Club, 2006. URL consultato il 14 aprile 2011.

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