Mohammad bin Salman Al Sa'ud

Moḥammad bin Salmān Al Sa'ud
Principe della Corona dell'Arabia Saudita
Vice Custode delle due Sante Moschee
Stemma
Stemma
In carica21 giugno 2017
PredecessoreMuhammad bin Nayef
Nome completoMoḥammad bin Salmān bin ʿAbd al-ʿAzīz Al Saʿūd
NascitaGedda, 31 agosto 1985
DinastiaDinastia Saudita
PadreSalman dell'Arabia Saudita
MadreFahda bint Falah bin Sultan Al Hithalayn
ConsorteSara bint Mashour bin Abd al-Aziz Al Saud
FigliPrincipe Salman
Principe Mashour
Principessa Fahda
Principessa Noura
Principe Abd al-Aziz
ReligioneMusulmano sunnita
Moḥammad bin Salmān Al Sa'ud

Primo Ministro dell'Arabia Saudita
In carica
Inizio mandato28 settembre 2022
MonarcaRe Salman
PredecessoreSalman

Vice Primo Ministro dell'Arabia Saudita
Durata mandato21 giugno 2017 –
28 settembre 2022
MonarcaRe Salman
PredecessoreMuhammad bin Nayef

Vice Principe della Corona e Secondo Vice Primo ministro dell'Arabia Saudita
Durata mandato29 aprile 2015 –
21 giugno 2017
MonarcaRe Salman
PredecessoreMuhammad bin Nayef
SuccessoreVacante

Presidente del Consiglio per gli Affari Economici e di Sviluppo
In carica
Inizio mandato29 gennaio 2015
MonarcaRe Salman

Ministro della Difesa
Durata mandato23 gennaio 2015 –
27 settembre 2022
MonarcaRe Salman
PredecessoreSalmān bin ʿAbd al-ʿAzīz Āl Saʿūd
SuccessoreKhalid bin Salman Al Sa'ud

Segretario Generale della Corte Reale dell'Arabia Saudita
Durata mandato23 gennaio 2015 –
29 aprile 2015
MonarcaRe Salman
PredecessoreKhaled al-Tuwaijri
SuccessoreHamad bin Abd al-Aziz Al-Suwailem

Capo della Corte del Principe della Corona
Durata mandato14 gennaio 2013 –
23 gennaio 2015
MonarcaRe Abd Allah
PredecessoreAli bin Ibrahim Al Hadeethi
SuccessoreHamad bin Abd al-Aziz Al-Suwailem

Moḥammad bin Salmān Āl Saʿūd (in arabo محمد بن سلمان بن عبد العزيز آل سعود?; Gedda, 31 agosto 1985) è un principe e politico saudita, membro della famiglia reale Al Saʿūd, figlio dell'attuale re Salman, e primo in linea di successione al trono dell'Arabia Saudita[1]. Oltre alla sua posizione reale, egli è anche il Primo ministro del paese dal 28 settembre 2022. Precedentemente, è stato Vice Primo Ministro e ministro della Difesa dell'Arabia Saudita, risultando essere il più giovane ministro al mondo[2]. Egli è anche Presidente del Consiglio per gli Affari Economici e dello Sviluppo del Regno[3].

Il 27 settembre 2022 è stato nominato Primo Ministro da re Salmān, assumendo così, de iure, anche l’autorità esecutiva del paese, precedentemente detenuta solo de facto[4].

Mohammed guida un governo autoritario. Coloro che sono considerati dissidenti politici vengono sistematicamente repressi attraverso metodi che includono l'incarcerazione e la tortura. È accusato in un rapporto ONU del 2019 di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi.[5] Un rapporto della Central Intelligence Agency (CIA) del 2021 ha ribadito che Mohammed aveva orchestrato l'assassinio del giornalista Jamal Khashoggi. Lui ha negato il coinvolgimento nell'omicidio. Mohammed è stato l’architetto dell’intervento guidato dall’Arabia Saudita nello Yemen ed è stato coinvolto nell’escalation della crisi diplomatica del Qatar e nella disputa diplomatica del 2018 con il Canada. Tra il 2017 e il 2019, ha guidato l’epurazione delle élite politiche ed economiche saudite concorrenti, sequestrando fino a 800 miliardi di dollari in beni e contanti e consolidando il controllo sulla politica saudita.

  1. ^ Arabia Saudita: re Salman sostituisce principe ereditario col figlio, su lastampa.it, 21 giugno 2017. URL consultato il 21 giugno 2017 (archiviato il 21 giugno 2017).
  2. ^ Mohammed bin Nayef kingpin in new Saudi Arabia: country experts, in Middle East Eye, 1º febbraio 2015. URL consultato il 1º febbraio 2015 (archiviato il 10 ottobre 2017).
  3. ^ (EN) King Salman Restructures Government, su susris.com, 29 gennaio 2015. URL consultato il 9 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 27 gennaio 2018).
  4. ^ Il re dell’Arabia Saudita ha nominato suo figlio, il principe ereditario Mohammed bin Salman, primo ministro, Il Post, 27 settembre 2022.
  5. ^ Omicidio del giornalista Khashoggi, rapporto dell’ONU: vittima di un’esecuzione premeditata (archiviato dall'url originale il 19 giugno 2019).. Giordano Stabile. La Stampa. 19 giugno 2019.

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