Monodon monoceros

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Narvalo
Stato di conservazione
Rischio minimo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseMammalia
OrdineCetacea
SottordineOdontoceti
FamigliaMonodontidae
GenereMonodon
Linnaeus, 1758
SpecieM. monoceros
Nomenclatura binomiale
Monodon monoceros
Linnaeus, 1758
Areale

Il narvalo (Monodon monoceros Linnaeus, 1758) è un cetaceo odontoceto estremamente caratteristico, il cui maschio presenta una zanna molto lunga attorcigliata a spirale che sporge orizzontalmente dalla mascella superiore. Trascorre tutto l'anno nelle acque artiche intorno alla Groenlandia, al Canada e alla Russia. È, insieme al beluga, una delle due specie esistenti della famiglia dei Monodontidi (Monodontidae), nonché l'unico rappresentante del genere Monodon. Il narvalo è stato una delle molte specie descritte da Linneo nel suo Systema Naturae del 1758.

Come il beluga, il narvalo è un cetaceo di medie dimensioni. Entrambi i sessi, esclusa la zanna, presentano una lunghezza compresa tra 3,95 e 5,5 m; i maschi sono leggermente più grandi delle femmine. Il peso medio di un esemplare adulto varia tra gli 800 e i 1600 kg. I maschi raggiungono la maturità sessuale tra gli 11 e i 13 anni di età, le femmine molto prima, tra i 5 e gli 8 anni. I narvali sono privi di pinna dorsale e hanno le vertebre cervicali articolate come quelle della maggior parte degli altri mammiferi, non fuse come nei delfini e nella maggior parte dei cetacei.

Presente principalmente nelle acque artiche canadesi, groenlandesi e russe, il narvalo è un predatore altamente specializzato alla vita nell'Artico. In inverno si nutre di prede bentoniche, per lo più pesci piatti, sotto lo spesso strato di pack; durante l'estate, mangia soprattutto merluzzi artici e halibut della Groenlandia, integrando la dieta con altre specie come il merluzzo polare.[2] Ogni anno, con l'arrivo dell'estate, migra dalle baie costiere verso l'oceano aperto. In inverno, i maschi possono spingersi occasionalmente fino a 1500 m di profondità, restando immersi anche per 25 minuti. I narvali, come la maggior parte degli odontoceti, comunicano con «click», «fischi» e «colpi».

I narvali possono vivere fino a 50 anni, ma spesso muoiono soffocati dopo essere rimasti intrappolati sotto la banchisa. Altre cause di mortalità, in particolare tra i giovani, sono la fame e la predazione da parte delle orche. Poiché in precedenza si riteneva che il numero di narvali fosse inferiore alle 50000 unità, la specie veniva classificata come «prossima alla minaccia» (Nearly Threatened) dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN). Stime più recenti, tuttavia, indicano che il numero di esemplari è più elevato (superiore alle 170000 unità), quindi la specie è stata riclassificata a «rischio minimo» (Least Concern).[1] I narvali sono stati cacciati per centinaia di anni dagli Inuit del Canada settentrionale e della Groenlandia per la carne e l'avorio e il prelievo regolamentato di alcuni esemplari è consentito tuttora.

  1. ^ a b (EN) Lowry, L., Laidre, K. & Reeves, R. 2017, Monodon monoceros, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ K. J. Finley e E. J. Gibb, Summer diet of the narwhal (Monodon monoceros) in Pond Inlet, northern Baffin Island, in Canadian Journal of Zoology, vol. 60, n. 12, 1º dicembre 1982, pp. 3353-3363, DOI:10.1139/z82-424, ISSN 0008-4301 (WC · ACNP).

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