Nella linguistica descrittiva moderna, il morfema è il più piccolo elemento dotato di significato in una parola (o in un enunciato)[1] e si colloca sul piano della prima articolazione. In questo senso, rappresenta l'unità di analisi della morfologia.[2] Questa analisi, detta "analisi morfemica", consiste nell'individuazione di confini tra elementi linguistici e avviene tramite segmentazione.
Essa considera anche le modificazioni fonologiche che avvengono tra i morfemi abbinati.[3] Va considerato che esistono unità minime prive in sé di significato (sono i fonemi) e unità dotate di significato, ma non minime (sono i sintagmi).[3] Nella sua accezione più generale, il termine corrisponde grossomodo al concetto di monema della terminologia linguistica francese, legato al nome del linguista André Martinet[4], e al giorno d'oggi l'ha ormai sostituito[5]. Il termine è stato coniato su fonema, un precedente termine tecnico della linguistica.[2]