Movimento dei gilet gialli parte delle proteste contro Emmanuel Macron | |||
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Data | 16 novembre 2018 – presente | ||
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Il movimento dei gilet gialli o giubbotti gialli (in francese: mouvement des gilets jaunes, pronuncia: [muvmɑ̃ de ʒilɛ ʒon]) è un movimento spontaneo di protesta nato sui social network nel novembre del 2018 che ha provocato scontri in Francia e con diverse manifestazioni pacifiche in altre nazioni.
Il movimento era nato dalla protesta contro l’aumento dei prezzi del carburante e l'elevato costo della vita, e sostiene che un onere sproporzionato delle riforme fiscali dei governi sta cadendo sulle classi lavoratrici e medie, specialmente nelle aree rurali e suburbane. I manifestanti chiedono la diminuzione delle tasse sul carburante, la reintroduzione della tassa di solidarietà sulla ricchezza, un aumento dei salari minimi, e l'attuazione dei referendum d'iniziativa dei cittadini.
Il simbolo dei gilet gialli è un giubbotto giallo catarifrangente che tutti i motociclisti in Francia devono indossare e che deve essere presente in tutte le auto, da indossare come misura di sicurezza in caso di incidente stradale.
Il movimento si è segnalato per le numerose azioni violente perpetrate dall'ala più radicale, come blocchi stradali, scontri con la polizia, vandalismo su opere architettoniche e devastazione di proprietà private e beni pubblici.
Circa tre milioni di persone hanno partecipato alle manifestazioni.[3]