Muhammad Ali

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Muhammad Ali
Muhammad Ali nel 1967
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Altezza191 cm
Peso97-100 kg
Pugilato
CategoriaPesi massimi
Carriera
Incontri disputati
Totali61
Vinti (KO)56 (37)
Persi (KO)5 (1)
Palmarès
1964-1969Titolo mondiale WBCmassimi
1967-1969Titolo mondiale WBAmassimi
1974-1978Titolo mondiale WBCmassimi
1974-1978Titolo mondiale WBAmassimi
1978-1979Titolo mondiale WBAmassimi
 Olimpiadi
OroRoma 1960 mediomassimi
 

Muhammad Ali, nato Cassius Marcellus Clay Jr. (Louisville, 17 gennaio 1942Scottsdale, 3 giugno 2016[1]), è stato un pugile statunitense.

È considerato uno dei migliori pesi massimi di tutti i tempi.[2][3] Sin dagli inizi, Ali si contraddistinse come una figura carismatica, controversa dentro e fuori dal ring.[4] Il suo impatto mediatico e soprattutto sociale non ebbe precedenti nel mondo agonistico. È tra gli sportivi più conosciuti di sempre, essendo stato nominato "sportivo del secolo" da periodici quali Sports Illustrated e "personalità sportiva del secolo" dalla BBC.[5][6] Fu inoltre autore di diversi best seller come The Greatest: My Own Story e The Soul of a Butterfly.

Ali, con il nome di battesimo Cassius Clay, incominciò ad allenarsi a 11 anni. Vinse l'oro ai Giochi di Roma nel 1960, e successivamente, nel 1964, all'età di 22 anni, conquistò il titolo dei pesi massimi sconfiggendo a sorpresa il temuto e potente campione in carica Sonny Liston. Successivamente si unì alla Nation of Islam (NOI) di Elijah Muhammad, cambiando legalmente il suo nome in Muhammad Ali e promuovendo inizialmente il concetto di separatismo nero. Con una visione d'insieme profondamente influenzata dall'ammirazione per il mentore Malcolm X,[7] più tardi anche Ali lasciò la NOI, aderendo prima al sunnismo e poi praticando il sufismo, oltre a sostenere l'idea di integrazione razziale.

Nel 1967, tre anni dopo la conquista del campionato mondiale, Ali si rifiutò di combattere in Vietnam per la sua religione e la sua opposizione al conflitto. Fu arrestato e accusato di renitenza alla leva, e privato del titolo. Non combatté per i successivi tre anni. L'appello di Ali arrivò alla Corte suprema degli Stati Uniti d'America, che annullò la condanna nel 1971. La sua battaglia come obiettore di coscienza lo rese un'icona degli anni sessanta.[8][9]

È l'unico peso massimo a essere stato campione in tre occasioni: nel 1964, 1974 e infine nel 1978. Tra il 25 febbraio e il 19 settembre 1964 fu inoltre campione della divisione. Detiene il maggior numero di premi "pugile dell'anno", assegnato da The Ring, avendo vinto nel 1963, 1966, 1972, 1974, 1975 e 1978.

Soprannominato "The Greatest" (Il più grande), Ali è stato protagonista di alcuni dei più importanti e famosi eventi del mondo pugilistico.[10] Tra questi vi furono la prima controversa sfida contro Sonny Liston, i tre aspramente combattuti match con l'irriducibile rivale Joe Frazier, e il cosiddetto Rumble in the Jungle, il drammatico incontro nel 1974 in Zaire contro il campione in carica George Foreman, col quale riconquistò i titoli persi sette anni prima.

In un'era dove molti pugili lasciavano parlare i manager, Ali, ispirato dal wrestler Gorgeous George, divenne famoso come personaggio provocatorio e stravagante.[11][12][13] Prese infatti il controllo di numerose conferenze stampa e interviste, parlando liberamente anche di problemi non legati al pugilato.[14][15] Con il proprio carisma si contraddistinse inoltre come uno dei principali innovatori della pratica del trash-talking nel mondo sportivo.[16] Trasformò profondamente il ruolo e l'immagine del pugile afroamericano negli Stati Uniti, diventando punto di riferimento del Potere nero.[17][18][19] Secondo la scrittrice Joyce Carol Oates, fu uno dei pochi atleti a "definire con i suoi termini la propria reputazione pubblica".[20]

  1. ^ Piercarlo Presutti, Morto Muhammad Alì. Luci spente sul ring, "il più grande" non danza più, su ansa.it, 4 giugno 2016. URL consultato il 4 giugno 2016.
  2. ^ The fans' top 5 greatest boxers of all time, su NBC Sports, 18 settembre 2009. URL consultato l'11 giugno 2021 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2021).
  3. ^ Muhammad Alì, il migliore pugile della storia, su Fit People, 6 marzo 2020. URL consultato l'11 giugno 2021.
  4. ^ Jess Cagle, Ali: Lord of the Ring, in TIME, 17 dicembre 2001. URL consultato il 5 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2011).
  5. ^ CNN/SI – SI Online – This Week's Issue of Sports Illustrated – Ali named SI's Sportsman of the Century – Friday December 03, 1999 12:00 AM, in Sports Illustrated, 3 dicembre 1999. URL consultato il 5 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2011).
  6. ^ Ali crowned Sportsman of Century, BBC News, 13 dicembre 1999.
  7. ^ Maria Alessia Biancalana, Quando Muhammad Ali incontrò Malcom X per la prima volta e la sua vita cambiò per sempre, The Huffington Post, 4 febbraio 2016. URL consultato il 17 gennaio 2017.
  8. ^ Alison Hallett, Not So Fast | Film, in Portland Mercury. URL consultato il 27 dicembre 2013.
  9. ^ William C. Rhoden, In Ali's Voice From the Past, a Stand for the Ages, in The New York Times, 20 giugno 2013.
  10. ^ Muhammad Ali, in ESPN, 20 gennaio 2012. URL consultato il 29 gennaio 2012.
  11. ^ Muhammad Ali - press conference 1974, su youtube.com, YouTube, 26 settembre 2012. URL consultato il 5 novembre 2013.
  12. ^ Muhammad Ali - Pre Liston Poetry & Highlights, su youtube.com, YouTube, 12 febbraio 2011. URL consultato il 5 novembre 2013.
  13. ^ Muhammad Ali Famous Interview After Defeating Foreman, su youtube.com, YouTube, 6 gennaio 2010. URL consultato il 5 novembre 2013.
  14. ^ among many examples, su youtube.com, YouTube. URL consultato il 5 novembre 2013.
  15. ^ Muhammad Ali vs Floyd Patterson Pre-fight hype and interview, su youtube.com, YouTube, 21 aprile 2007. URL consultato il 5 novembre 2013.
  16. ^ (EN) Regina F. Graham, The 30 best quotes Muhammad Ali, the original trash talking, self-aggrandizing motormouth of sport, Daily Mail, 4 giugno 2016. URL consultato il 4 giugno 2016.
  17. ^ See Filmato audio Muhammad Ali, su YouTube. where he stated that the United States was the most racist country in the world; see also Joyce Carol Oates article reprinted in Copia archiviata, su usfca.edu. URL consultato il 4 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 28 giugno 2015).
  18. ^ see quotes on Ali's influence on African Americans in essay by Thomas Hauser reprinted in www.gilderlehrman.org/history-by-era/civil-rights-movement/essays/importance-muhammad-ali
  19. ^ Courtney Garcia, 'Trials of Muhammad Ali' highlights boxer's anti-war opposition, su thegrio.com, theGrio, 6 settembre 2013. URL consultato il 5 novembre 2013.
  20. ^ Joyce Carol Oates, On Boxing

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