Muhammad Iqbal

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(UR)

«Mazhab nahin sikhata apas main bair rakhna»

(IT)

«La religione non ci insegna a nutrire odio l'un l'altro.»

Iqbal nel 1938

Dottor Sir Allamah Muhammad Iqbal (Sialkot, 9 novembre 1877Lahore, 21 aprile 1938) è stato un poeta, filosofo, politico, barrister e opinionista pakistano.

È considerato il "padre spirituale del Pakistan",[2] una delle figure più importanti della letteratura urdu, autore di opera letterarie, in urdu, in persiano ed in entrambe le lingue.

È ammirato come poeta di rilievo dai pakistani, dagli indiani, dagli iraniani, dal popolo del Bangladesh, dello Sri Lanka e da diversi studiosi internazionali di letteratura.[3] Anche se è meglio conosciuto come eminente poeta, viene anche un acclamato quale "pensatore filosofico musulmano dei tempi moderni".[4] Il suo primo libro di poesie, Asrar-i-Khudi[5], è apparso in lingua persiana nel 1915, e, a seguire, il Rumuz-i-Bekhudi[6], il Payam-i-Mashriq[7] e lo Zabur-i-Ajam[8]. Tra questi, i suoi più noti lavori in Urdu sono, il Bang-i-Dara[9], il Bal-i-Jibril[10], e lo Zarb-i Kalim[11] e una parte dell'Armughan-e-Hijaz.[12][13]Sia il complesso di opere di poesia urdu e persiana, che le sue lezioni e le lettere in urdu e in inglese hanno suscitato nel tempo, notevoli controversie culturali, sociali, religiose e politiche.[12]

Nel 1922, fu nominato re Giorgio V, cavaliere,[14] che gli concesse il titolo di "Sir". In Inghilterra, mentre studiava diritto e filosofia, divenne membro della filiale di Londra della All-India Muslim League. Più tardi, nel dicembre 1930, durante una sessione della Lega Musulmana, ha presentato il suo più famoso discorso presidenziale noto come "Allahabad Address", in cui spinse per la creazione di uno Stato islamico nel nord-ovest dell'India.

In gran parte dell'Asia meridionale e del mondo dove si parla Urdu, Iqbal è considerato come lo Shair-e-Mashriq.[15]. Viene anche chiamato Mufakkir-e-Pakistan[16], Musawar-e-Pakistan[17] e Hakeem-ul-Ummat[18]. Il governo Pakistano lo ha nominato ufficialmente poeta nazionale. Il suo compleanno, Yom-e-Welādat-e Muhammad Iqbal[19] o Iqbal day, in Pakistan è un giorno festivo. In India è ricordato anche come l'autore della canzone popolare, Saare Jahaan Se Achcha[20].

  1. ^ Vito Salierno (a cura di), Il Richiamo della Carovana [Bang-i Dara], Lahore, Iqbal Academy Pakistan, 2010, p. 91. Citato in: Vito Salierno, Modernità del pensiero di Muhammad Iqbal (PDF), su cesmeo.it. URL consultato il 16 agosto 2024.
  2. ^ Albert M.Craig, The heritage of world civilizations., Harlow: Pearson Education, (9th ed.), p. 800, ISBN 9780205803477.
  3. ^ The Friday Times, Love Letter to Persian, in 25 Aprile 2016, ritrovata 13 sett. 2016.
  4. ^ "Allama Muhammad Iqbal Philosopher, poet, and Political leader", su aml.org.pk, 2 Marzo 2012. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2012).
  5. ^ Trad.Pers.:"Il segreto del Se". Dal persiano, [null اسرار-ا-خودی].
  6. ^ Trad.Pers.:"I segreti dell'altruismo"
  7. ^ Trad.Pers.:"Messaggio dall'Est".
  8. ^ Trad.Pers.:"Salmi Persiani"
  9. ^ Trad.Pers.:"Il richiamo della carovana"
  10. ^ Trad.Pers.:"Le ali di Gabriele"
  11. ^ Trad.Pers.:"Il bastone di Mosè".
  12. ^ a b Allama Iqbal Biography, su allamaiqbal.com, 7 Gennaio 2011. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 19 novembre 2010).
  13. ^ Trad.Urdu:"Il dono da Hjiaz"
  14. ^ (supplement) no. 32782. p. 2, in The London Gazette, 29 Dic 1922.
  15. ^ In Urdu: شاعر مشرق, "Poeta d'Oriente"
  16. ^ Trad.Urdu.:"Pensatore del Pakistan"
  17. ^ In Urdu: مصور پاکستان, "Artista del Pakistan".
  18. ^ In Urdu: حکیم الامت, "il Saggio della Ummah".
  19. ^ Trad Urdu.:"Compleanno di Iqbal". Dall'urdu, یوم ولادت محمد اقبال.
  20. ^ Trad.Urdu.:"Inno al popolo indiano"

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