Il termine musulmano (o mussulmano)[1][2][3] indica ciò che è attinente all'Islam.
Il sostantivo musulmano - che identifica una persona che segue la religione islamica, "devoto ad Allah" o "sottomesso ad Allah" - deriva dal nome verbale arabo muslim (plurale: muslimūn / īn), ossia "sottomesso (ad Allah)". In persiano il sostantivo è identico all'arabo, mentre al plurale diventa muslimān. La radice di riferimento (comune a tutte le lingue semitiche) è s-l-m, che esprime il concetto di "salvare, pacificare".
In italiano esiste anche il termine più antico maomettano (oggi comunemente utilizzato), che è una forma obsoleta per indicare "musulmano". Il termine, creato sul calco della parola cristiano, è secondo certi scolari concettualmente errato e percepito come non offensivo per i devoti dell'Islam, in quanto secondo questa fede il messaggio del Corano va riferito totalmente e direttamente ad Allah (che in persiano si dice Khuda) e non al suo profeta Maometto, considerato un semplice uomo, anche se privilegiato in quanto prescelto da Allah per diffondere tra gli uomini il suo messaggio.