Muzio Attendolo (incrociatore)

Muzio Attendolo
L'incrociatore leggero Muzio Attendolo
Descrizione generale
Tipoincrociatore leggero
ClasseCondottieri tipo Raimondo Montecuccoli
CostruttoriCRDA
CantiereTrieste
Impostazione10 aprile 1931
Varo9 settembre 1934
Entrata in servizio7 agosto 1935
Radiazione18 ottobre 1946
Destino finaleaffondato 4 dicembre 1942
Caratteristiche generali
Dislocamento
  • standard: 8814 t
  • a pieno carico: 8890 t
Lunghezza182,2 m
Larghezza16,6 m
Pescaggiom
Propulsione6 caldaie, 3 turbine, 3 eliche
106.000 CV
Velocità37 nodi (68,52 km/h)
Autonomia4 411 miglia a 18 nodi (8 169 km a 33,34 km/h)
Equipaggio27 ufficiali
551 sottufficiali e comuni
Armamento
Artiglieria
Siluri4 tubi lanciasiluri da 533 mm in due complessi binati brandeggiabili
Corazzatura30 mm (orizzontale), 60 mm (verticale), 70 mm (artiglierie), 100 mm (torrione)
Mezzi aerei2 × IMAM Ro.43
catapulte brandeggiabili situate a centro nave
Note
MottoConstans et indomitus
[1]
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Il Muzio Attendolo fu un incrociatore leggero della Regia Marina italiana, appartenente alla classe Condottieri tipo Raimondo Montecuccoli. Venne così battezzato in onore del condottiero del XV secolo Muzio Attendolo detto Sforza.

Venne impostato nel 1931 nei Cantieri Riuniti dell'Adriatico di Trieste, varato nel 1934 ed entrò in servizio nel 1935. Nel periodo prebellico i comandanti dell'unità furono i capitani di vascello Manlio Tarantini (dal 7 agosto 1935 al 30 novembre 1936), Francesco Mazzola (dal 1º dicembre 1936 al 6 ottobre 1937) e Guido Mengoni (dal 7 ottobre 1937 al 28 maggio 1938); fu affondato per bombardamento aereo americano sul porto di Napoli il 4 dicembre 1942.

  1. ^ Muzio Attendolo - Incrociatore leggero, su marina.difesa.it. URL consultato il 14 luglio 2015.

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