Natalie Clifford Barney

Un'immagine giovanile della Barney, nel 1892, quando non aveva ancora adottato lo stile da "Amazzone".

Natalie Clifford Barney (Dayton, 31 ottobre 1876Parigi, 2 febbraio 1972) è stata una scrittrice e poeta statunitense.

Trasferitasi in Francia nel 1899, trascorse gran parte della sua vita a Parigi animando per quasi sessant'anni, nella sua abitazione al 20 Rue Jacob, sulla Rive Gauche, un salotto letterario internazionale che sarebbe stato frequentato da alcuni fra i più importanti esponenti del modernismo.

Promotrice della letteratura femminile, organizzando, dal 1927 nel suo salon, la cosiddetta Académie des Femmes (Accademia delle donne), un'informale consesso accademico che si opponeva - nei suoi proponimenti - al maschilismo dell'Académie française. Considerando lo "scandalo" come "Il miglior modo di liberarsi dei fastidi" non fece mai mistero delle sue scelte di vita personali, pubbliche e politiche dichiarandosi apertamente lesbica, femminista, sostenitrice del paganesimo, del pacifismo e della poliamoria.[1] Fu anche musa di Renée Vivien, con la quale ebbe una lunga e controversa relazione.

  1. ^ (EN) Suzanne Rodriguez, Wild Heart: A Life: Natalie Clifford Barney and the Decadence of Literary Paris, Harper Collins, 13 ottobre 2009, ISBN 978-0-06-175649-8. URL consultato il 22 aprile 2021.

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