Naturalismo (teatro)

Una produzione al Teatro del Popolo di Stoccolma, nel 1906, del dramma naturalistico di August Strindberg, La signorina Julie.[1]

Il naturalismo fu un movimento artistico europeo che interessò arte, letteratura e teatro. Nel teatro si sviluppò tra il tardo XIX secolo e gli inizi del XX. Intendeva creare l'illusione della realtà attraverso una serie di strategie drammatiche e teatrali. L'interesse verso il naturalismo fiorì soprattutto nei drammaturghi francesi del tempo, ma l'esempio di maggior successo è un lavoro di August Strindberg, La signorina Julie, scritto con l'intenzione di rispettare sia la sua particolare versione del naturalismo, che quella descritta dal romanziere francese e teorico della letteratura, Émile Zola.[2]

La definizione di Zola di naturalismo era la nuova formula. I tre principi primari del naturalismo erano (rendere vero, rendere grande e rendere semplice). Il loro scopo era essere realistici e il risultato un attento studio del comportamento umano e della sua psicologia. I personaggi dovevano essere carnali e sanguigni; la loro motivazione e le loro azioni dovevano essere messe a nudo nella loro ereditarietà e nell'ambiente. La presentazione di un lavoro naturalistico, in termini di impostazione e prestazioni, doveva essere realistico e non appariscente o teatrale. L'unica scena in cui si svolge l'azione di Miss Julie, per esempio, è una cucina. In secondo luogo, i conflitti presenti nell'opera dovevano essere problemi significativi - di un significato che altera la vita - e non piccoli o insignificanti. In terzo luogo, il lavoro doveva essere semplice - non infarcito di sotto trame complicate o lunghe esposizioni.[2]

Le idee darwiniane pervadono i lavori naturalistici, in particolare nel determinare l'influenza dell'ambiente sul personaggio e come motivazione del suo comportamento. Il naturalismo sottolinea le forme quotidiane di discorso, di plausibilità nella scrittura, (niente fantasmi, spiriti o divinità che intervengono nell'azione umana), una scelta dei soggetti che operano in periodi di tempo contemporanei e ragionevoli (non luoghi esotici, ultraterreni o fantastici, né storici o mitici); un ampliamento della gamma sociale dei personaggi ritratti (non solo la nobiltà del dramma classico, includendo la borghesia e la classe operaia tra i protagonisti) e i conflitti sociali; uno stile di recitazione che tenta di ricreare l'impressione della realtà.

Il naturalismo venne esplicitamente invocato per primo da Émile Zola che nel 1881 pubblica "Le Naturalisme au Théâtre: les Théories et les Exemples". Egli era anche critico teatrale e nei relativi capitoli di questo saggio auspica che i criteri del Naturalismo vengano applicati alla sceneggiatura, alla scenografia, ai costumi e alla recitazione. L'opera comprende inoltre il divertente capitolo "La Critique et le Public". "È un libro fondamentale per gli amanti del Teatro, a tratti appassionatamente polemico, scritto con verve e ironia." (Stefano Gargano).

  1. ^ Sacha Sjöström (sinistra) nel ruolo di Kristin, Manda Björling in quello di Miss Julie e August Falck nel ruolo di Jean.
  2. ^ a b Madsen, Borge Gedso. Strindberg’s Naturalistic Theatre. Russell & Russell.1962. ISBN 0-8462-1729-5

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