Nazifascismo

Benito Mussolini ed Adolf Hitler nel gennaio 1937

Nazifascismo è un termine che descrive unitariamente il nazismo e il fascismo in riferimento all'occupazione tedesca e al collaborazionismo repubblichino durante la guerra di liberazione italiana.[1][2] Talvolta è usato per descrivere latamente l'alleanza tra la Germania di Adolf Hitler e l'Italia di Benito Mussolini, nonostante tale utilizzo sia in parte anacronistico, poiché il concetto di nazifascismo venne coniato solo dopo l'8 settembre 1943, quando il fascismo fu subordinato al nazismo.

Il fascismo italiano nacque nel 1919 col nome di Fasci di combattimento, per poi diffondersi e consolidarsi al potere agli inizi degli anni venti in Italia, a causa della ingovernabilità che i simpatizzanti della Rivoluzione d'ottobre provocavano non solo in Italia, ma in tutta l'Europa e persino negli USA (settimane rosse). Il nazionalsocialismo tedesco, noto anche come nazismo ed emulo delle recenti dittature impostesi in Europa, nacque in Germania nel 1920, ma vi si diffuse solo nel decennio successivo, giungendo al potere nel 1933. I due fondatori ideologici, che hanno poi governato i rispettivi Paesi, furono Benito Mussolini per il fascismo ed Adolf Hitler per il nazismo. A seguito dell'armistizio di Cassibile e dell'operazione Achse nel 1943, l'Italia centro-settentrionale fu invasa dai tedeschi su ordine di Hitler che, nei territori occupati, mise a capo proprio il Mussolini decaduto il 25 luglio 1943 ed arrestato. Lo convinse a costituire la Repubblica Sociale Italiana, riproposizione del regime di Vichy e Stato fantoccio dei nazisti. Dopo l'8 settembre 1943 ebbe inizio la guerra di liberazione italiana, che portò alla sconfitta del nazifascismo nel 1945.

Il concetto è stato largamente utilizzato, soprattutto da parte delle forze politiche della Resistenza italiana e dagli ambienti culturali che ad essa si riallacciano[3]. La sua validità come categoria storica è tuttavia contestata da una corrente storiografica risalente a Renzo De Felice, che la ritiene "un’invenzione da tempo di guerra, inventata dagli americani come strumento di propaganda e legittimata poi dai partigiani"[4].

  1. ^ Gianni Oliva, L'ombra nera. Le stragi nazifasciste che non ricordiamo più, Mondadori, Collana: Le scie, 2007, ISBN 8804567783 p. 116. Il luogo simbolo delle stragi naziste in Italia sono le Fosse Ardeatine.
  2. ^ Nazismo, su treccani.it, Vocabolario Treccani. URL consultato il 26 settembre 2017.
  3. ^ Stragi naziste [collegamento interrotto], su anpi.it, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. URL consultato il 26 settembre 2017.
  4. ^ Carlo Formenti, De Felice: "il nazifascismo non esiste", in Corriere della Sera, 8 ottobre 1994. URL consultato il 26 settembre 2017.

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