Nebulosa di Orione Regione H II | |
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La Nebulosa di Orione vista dal Telescopio Spaziale Hubble | |
Scoperta | |
Scopritore | Nicolas-Claude Fabri de Peiresc |
Data | 1610 |
Dati osservativi (epoca J2000.0) | |
Costellazione | Orione |
Ascensione retta | 05h 35m 17,3s[1] |
Declinazione | −05° 23′ 28″[1] |
Distanza | 1270 a.l. [2] (389 pc) |
Magnitudine apparente (V) | 3,0 (nebulosa); 4,0 (ammasso aperto)[3] |
Dimensione apparente (V) | 65′ × 60′ (nebulosa) 47″ (ammasso aperto)[4] 0,923°2 di volta celeste |
Caratteristiche fisiche | |
Tipo | Regione H II |
Galassia di appartenenza | Via Lattea |
Dimensioni | 24 a.l. [5] (7 pc) |
Caratteristiche rilevanti | Nebulosa ad emissione + riflessione Al suo interno è contenuto l'Ammasso del Trapezio |
Altre designazioni | |
M 42, NGC 1976, LBN 974, Sh2-281, h 360, GC 1179 | |
Mappa di localizzazione | |
Categoria di regioni H II |
La Nebulosa di Orione (nota anche come Messier 42 o M 42, NGC 1976) è una delle nebulose diffuse più brillanti del cielo notturno. Chiaramente riconoscibile ad occhio nudo come un oggetto di natura non stellare, è posta a sud del famoso asterismo della Cintura di Orione,[6] al centro della cosiddetta Spada di Orione, nell'omonima costellazione.
Posta ad una distanza di circa 1500 anni luce dalla Terra,[2] si estende per circa 24 anni luce[5] ed è una tra le regioni di formazione stellare più vicine al Sistema solare. Vecchie pubblicazioni si riferiscono a questa nebulosa col nome di Grande Nebulosa, mentre più anticamente i testi astrologici riportavano lo stesso nome della stella Eta Orionis, Ensis (la spada), che però si trova in un'altra parte della costellazione.[7] Si tratta di uno degli oggetti più fotografati e studiati della volta celeste,[8] ed è sotto costante controllo a causa dei fenomeni celesti che hanno luogo al suo interno; gli astronomi hanno scoperto nelle sue regioni più interne dischi protoplanetari, nane brune e intensi movimenti di gas e polveri.
La Nebulosa di Orione contiene al suo interno un ammasso aperto molto giovane, noto come Trapezio.[9] Le osservazioni con i più potenti telescopi (specialmente il Telescopio spaziale Hubble) hanno rivelato molte stelle circondate da anelli di polveri, probabilmente il primo stadio della formazione di un sistema planetario.
La nebulosa è stata riconosciuta come tale nel 1610 da un avvocato francese, Nicolas-Claude Fabri de Peiresc (1580-1637),[10] anche se, date le dimensioni e la luminosità, era certamente conosciuta anche in epoche preistoriche. Tolomeo la identificava come una stella della spada di Orione, di magnitudine 3.
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