Negazione come fallimento

La negazione come fallimento[1] (nota anche come NaF, dall'inglese negation as failure, o negation by default) è una regola di inferenza non monotòna utilizzata nella programmazione logica per derivare dal fallimento nel derivare , dove è un atomo che non si può dedurre automaticamente dal programma (poiché non è conseguenza logica dei fatti e delle regole contenute nel programma).

Il concetto di negation as failure è stato introdotto da Keith L. Clark nell'omonimo articolo del 1978. Più in generale, questo tipo di negazione è nota come negazione debole (in inglese weak negation), in contrapposizione alla negazione forte, tipica della logica classica.[2][3]

  1. ^ Russel-Norvig, p. 453.
  2. ^ M. Bílková, A. Colacito. Proof Theory for Positive Logic with Weak Negation. Studia Logica, Springer, 108, pages 649–686 (2020).
  3. ^ G. Wagner. Web Rules Need Two Kinds of Negation. Eindhoven University of Technology, Faculty of Technology Managem. In F. Bry, N. Henze and J. Maluszynski (Eds.), Principles and Practice of Semantic Web Reasoning. Proc. of the 1st International Workshop, PPSW3 '03. Springer-Verlag LNCS 2901, 2003.

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