I Nemeti erano una tribù insediata lungo l'Alto Reno da Ariovisto nel I secolo a.C. La loro capitale, Noviomagus Nemeton (o Civitas Nemetum), era situata vicino alla moderna Spira.[1]
La loro area di insediamento era la zona di contatto tra i Galli e i Germani. Secondo Tacito, i Nemeti erano "indiscutibilmente germanici".[2] Il nome della tribù, tuttavia, è celtico in quanto il nome della sua città principale Noviomagus è composto da noviios "nuovo" e magos "pianura", "mercato" (simile al gallese maes "campo", e all'antico irlandese mag "pianura"),[3] così come quelli di diversi dei venerati nel loro territorio, tra cui Nemetona, che si ritiene essere la loro divinità eponima.[4] Entrambi questi nomi si ritiene siano derivati dalla radice celtica nemeto-, "boschetto sacro".[3][4][5]
Nel Commentarii de bello Gallico Cesare scrive che la foresta Ercinia «inizia alle frontiere degli Elvezi, Nemeti e Raurici, e si estende in linea retta lungo il fiume Danubio fino ai territori dei Daci e degli Anarte».[6] Il territorio sulla sponda sinistra del Reno al tempo di Cesare e Strabone apparteneva ai Mediomatrici, ma i Nemeti attraversarono il fiume e vi si stabilirono qualche tempo dopo.[7] Sotto l'organizzazione amministrativa romana della Gallia, i Nemeti costituivano una civitas della provincia dell'Alta Germania con un territorio relativamente piccolo che si estendeva dal Reno alla Foresta del Palatinato e avevano un centro amministrativo a Spira. Tolemeo cita Neomagus e Rufiniana come le città dei Nemeti.[8] Si ritiene anche che Saletio (l'odierna Seltz) appartenesse ai Nemeti.[9]
I Nemeti combatterono al fianco dei Romani e dei Vangioni contro i Catti quando questi invasero nel 50 d.C.[10]
Secondo alcuni studiosi,[11] dai Nemeti è derivato il nome utilizzato da alcune lingue moderne per indicare la Germania e il popolo tedesco (in romeno nemți/neamț, in ungherese német(ek), in russo немцы?, nyemtsy, in polacco Niemcy, in ceco Němci).[12]