Neuroimaging

Neuroimaging
Procedura diagnostica
Risonanza magnetica para-sagittale del cranio in un paziente con macrocefalia familiare benigna.
TipoRadiologia
MeSHD059906

Il Neuroimaging, o imaging cerebrale, è l'uso di varie tecniche per la mappatura diretta o indiretta della struttura, della funzione o della farmacologia del sistema nervoso. È una disciplina relativamente nuova in medicina, neuroscienze e psicologia[1]. I medici specializzati nelle prestazioni e nell'interpretazione del neuroimaging in ambito clinico sono i neuroradiologi per le tecniche di imaging di competenza della radiologia diagnostica; le tecniche SPECT e PET sono invece competenza del medico nucleare.

Il Neuroimaging rientra in due grandi categorie:

  • Neuroimaging strutturale, che si occupa della struttura del sistema nervoso e della diagnosi di malattie intracraniche gravi (su larga scala), come un tumore o una lesione.
  • Neuroimaging funzionale, che viene utilizzato per diagnosticare malattie e lesioni metaboliche su scala più fine (come la malattia di Alzheimer) e anche per la ricerca psicologica, neurologica e cognitiva e la costruzione di interfacce cervello-computer.

Il neuroimaging funzionale consente, ad esempio, la visualizzazione diretta dell'elaborazione delle informazioni da parte dei centri del cervello. Tale elaborazione fa sì che l'area interessata del cervello aumenti il metabolismo e "si illumini" durante la scansione.

Il neuroimaging ha permesso grandi progressi nella diagnostica medica e nella ricerca scientifica, ma alcuni suoi utilizzi non sono esenti da critiche: uno dei suoi usi più controversi è stato ad esempio la ricerca dell'"identificazione del pensiero", o "lettura della mente".


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