Niki Lauda

Niki Lauda
Niki Lauda nel 2016
NazionalitàAustria (bandiera) Austria
Altezza175 cm
Peso65 kg
Automobilismo
CategoriaFormula 1, Formula 2, BMW M1 Procar
RuoloPilota
Termine carriera3 novembre 1985
Carriera
Carriera in Formula 1
Esordio15 agosto 1971
Stagioni1971-1979, 1982-1985
ScuderieMarch 1971-1972
BRM 1973
Ferrari 1974-1977
Brabham 1978-1979
McLaren 1982-1985
Mondiali vinti3 (1975, 1977, 1984)
GP disputati177 (171 partenze)
GP vinti25
Podi54
Punti ottenuti420,5
Pole position24
Giri veloci24
Carriera in Formula 2
Esordio4 aprile 1971
Stagioni1971-1972
ScuderieRegno Unito (bandiera) March Engineering 1971-1972
Miglior risultato finale5º (1972)
GP disputati22 (20 partenze)
Podi3
Punti ottenuti33
Pole position2
 

Andreas Nikolaus Lauda, detto Niki (Vienna, 22 febbraio 1949Zurigo, 20 maggio 2019), è stato un pilota automobilistico, imprenditore e dirigente sportivo austriaco.

Tre volte campione del mondo di Formula 1 (nel 1975 e 1977 con la Ferrari e nel 1984 con la McLaren), come imprenditore ha fondato e diretto tre compagnie aeree, la Lauda Air, la Fly Niki e la Laudamotion; come dirigente sportivo, dopo essere stato consulente per Ferrari e avere diretto per due stagioni la Jaguar, dal 2012 fino alla sua morte ha ricoperto la carica di presidente non esecutivo della Mercedes.

Considerato uno dei migliori piloti della storia, era soprannominato Il computer per via della sua freddezza al volante.[1] Ha disputato 171 Gran Premi, vincendone 25, segnando 24 pole position e altrettanti giri veloci. Ha avuto una carriera sportiva di grande livello guidando per March, BRM, Ferrari, Brabham e, dopo un primo ritiro e un successivo ritorno alle corse, McLaren. Nel 1976, sul circuito del Nürburgring Nordschleife, ebbe un grave incidente che lo lasciò parzialmente sfigurato in viso; da ciò l'abitudine di indossare un berretto rosso, un accessorio presto divenuto un simbolo nella sua immagine pubblica.[2]

  1. ^ (EN) Gerald Donaldson, Niki Lauda, su formula1.com. URL consultato il 21 maggio 2019.
  2. ^ L'ultimo desiderio di Niki Lauda, su sport.virgilio.it, 27 maggio 2019.

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