Nino Visconti

Nino Visconti
Nino incontra Dante e Virgilio al Purgatorio
Biblioteca Bodleiana, Oxford
Giudice di Gallura
Stemma
Stemma
In carica12 giugno 1275 –
agosto 1296
PredecessoreGiovanni Visconti (de facto)
Lapo Visconti (titolare)
SuccessoreGiovanna Visconti
Nome completoUgolino Visconti
NascitaPisa, 1265 circa
MorteGallura, agosto 1296
Luogo di sepolturaChiesa di San Francesco (Pisa)
Chiesa di San Francesco (Lucca) (il cuore)
DinastiaVisconti di Pisa
PadreGiovanni Visconti
MadreAnonima della Gherardesca (Chiara?)[1]
ConsorteBeatrice d'Este
FigliGiovanna
ReligioneCristianesimo cattolico

Ugolino Visconti, conosciuto come Nino (Pisa, 1265 circa – Gallura, agosto 1296[2]), è stato un nobile e politico italiano, giudice di Gallura e signore della terza parte orientale del cagliaritano dal 12 giugno 1275 fino alla sua morte, nonché capitano del popolo di Pisa dal luglio 1286 al 30 giugno 1288 e podestà della medesima città dal maggio/giugno 1287 al 30 giugno 1288[3][4][5].

Erede della linea principale di una delle più potenti dinastie pisane, i Visconti di Pisa, nacque nel periodo di maggiore espansione economica e culturale della città toscana, durante il quale questa estese notevolmente la sua influenza sulla Sardegna. Cresciuto in un contesto di grandi rivalità familiari, nel 1274 fu condannato all'esilio insieme al padre e al più stretto parentado, facendo ritorno poi a Pisa da vincitore a seguito della pace di Rinonico[6].

Divenuto successivamente capitano del popolo e podestà insieme al nonno, il conte Ugolino della Gherardesca, fu rovesciato da un complotto ordito dall'arcivescovo Ruggieri degli Ubaldini, lottando per il restante periodo della propria vita al fine di recuperare quanto perduto[7].

Immortalato dall'amico Dante nel Purgatorio della sua Commedia, Nino Visconti fu uno dei protagonisti assoluti della storia pisana del tardo '200[7], esponente della fazione guelfa e filo-papale cittadina nonché «tormentato erede» delle disgrazie paterne, morendo come lui nel tentativo di difendere i propri interessi ideali[8].

  1. ^ Tamponi, pp. 146-147.
  2. ^ Tamponi, p.432.
  3. ^ Tamponi, p.261.
  4. ^ Tamponi, p.306.
  5. ^ Casula, 2001, p.1825.
  6. ^ Tamponi, p.171.
  7. ^ a b Tamponi, p.323.
  8. ^ Tamponi, pp. 323-324.

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