Il numero di gara contraddistingue ogni concorrente in una gara di motociclismo per consentirne una rapida identificazione da parte dei commissari di gara e del pubblico.
Nelle competizioni motociclistiche, i numeri vengono generalmente assegnati ai piloti sulla base della classifica finale dell'anno precedente, ma possono anche essere scelti dai piloti stessi a seconda delle loro preferenze. Il numero assegnato (o scelto) all'inizio del campionato viene mantenuto tale per tutta la stagione.
L'unico numero che non può mai essere scelto è il numero 1 che viene riservato al vincitore del campionato precedente. Se questi preferisce gareggiare con un numero differente, la tabella numero 1 non può comunque essere assegnata a nessun altro concorrente.
Il primo pilota del motomondiale a rinunciare al numero 1 di campione del mondo preferendo gareggiare con il suo numero identificativo, il "7", fu Barry Sheene.[1] In seguito ciò fu replicato, tra gli altri, da Valentino Rossi che ha sempre corso con il "46", il numero di gara di suo padre Graziano; da Antonio Cairoli, che ha preferito farsi identificare con il "222", scelto perché era il numero inciso sul telaio della sua prima moto;[1] e da Stefan Everts e Marc Márquez i quali, nonostante i titoli mondiali vinti, hanno sempre preferito utilizzare il "72" il primo e il "93" il secondo, rispettivamente i loro anni di nascita.