L'Occupazione statunitense del Nicaragua fu una parte del più vasto conflitto noto come guerre della banana. L'occupazione formale del Nicaragua da parte di soldati della United States Army iniziò nel 1912, anche se l'invasione su vasta scala fu preceduta da diverse operazioni militari. L'intervento aveva lo scopo di impedire la costruzione del Canale del Nicaragua ad un paese che non fossero gli Stati Uniti.
Dopo il trattato di Bryan–Chamorro del 1916, il Nicaragua divenne un quasi-protettorato statunitense.
L'occupazione si concluse quando il rivoluzionario Augusto César Sandino organizzò una guerriglia contro le truppe straniere. La Grande depressione che colpì gli Stati Uniti nel 1929 rese sempre più difficile il coprire i costi di una guerra, e nel 1933 le truppe statunitensi furono costrette al ritiro.