Odissea | |
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Testa di Ulisse rinvenuta nella Villa di Tiberio a Sperlonga | |
Autore | Omero |
1ª ed. originale | VIII secolo a.C. VI secolo a.C.[1] |
Editio princeps | 9 dicembre 1488 |
Genere | poema |
Sottogenere | epica |
Lingua originale | greco antico |
Ambientazione | Mediterraneo, Grecia |
Protagonisti | Ulisse/Odisseo |
Serie | Ciclo troiano |
«Ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα, πολύτροπον, ὃς μάλα πολλὰ
πλάγχθη, ἐπεὶ Τροίης ἱερὸν πτολίεθρον ἔπερσεν·
πολλῶν δ᾽ ἀνθρώπων ἴδεν ἄστεα καὶ νόον ἔγνω,
πολλὰ δ᾽ ὅ γ᾽ ἐν πόντῳ πάθεν ἄλγεα ὃν κατὰ θυμόν,
ἀρνύμενος ἥν τε ψυχὴν καὶ νόστον ἑταίρων.
Ἀλλ᾽ οὐδ᾽ ὣς ἑτάρους ἐρρύσατο, ἱέμενός περ·
αὐτῶν γὰρ σφετέρῃσιν ἀτασθαλίῃσιν ὄλοντο,
νήπιοι, οἳ κατὰ βοῦς Ὑπερίονος Ἠελίοιο
ἤσθιον· αὐτὰρ ὁ τοῖσιν ἀφείλετο νόστιμον ἦμαρ.»
«Musa, di quell'uom di multiforme ingegno
dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra
gittate di Ilïòn le sacre torri;
che città vide molte, e delle genti
l'indol conobbe; che sovr'esso il mare
molti dentro del cor sofferse affanni,
mentre a guardar la cara vita intende,
e i suoi compagni a ricondur: ma indarno
ricondur desïava i suoi compagni,
ché delle colpe lor tutti periro.
Stolti! Che osaro vïolare i sacri
al Sole Iperïon candidi buoi
con empio dente, ed irritaro il nume
che del ritorno il dì lor non addusse.»
L'Odissea (in greco antico: Ὀδύσσεια?, Odýsseia) è uno dei due grandi poemi epici greci attribuiti al poeta Omero. Narra delle vicende riguardanti l'eroe Odisseo (o Ulisse, con il nome latino), dopo la fine della Guerra di Troia, narrata nell'Iliade. Assieme a quest'ultima, rappresenta uno dei testi fondamentali della cultura classica occidentale e viene tuttora comunemente letto in tutto il mondo sia nella versione originale che nelle sue numerose traduzioni. Il poema presenta uno stile più raffinato ed elegante rispetto al precedente poema dell'Iliade; ciò ha anche contribuito allo sviluppo della teoria separatista.