Operazione Olive

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Operazione Olive
parte della Campagna d'italia della seconda guerra mondiale
Le due direttrici dell'attacco alleato alla Linea Gotica
Data25 agosto - 25 ottobre 1944
LuogoAppennino umbro-marchigiano, Appennino tosco-romagnolo, Romagna
EsitoSuccesso alleato non decisivo
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
900.000 uomini[1]300.000 uomini[1]
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Operazione Olive (Operation Olive, it. "Oliva") è il nome in codice del piano di attacco a tenaglia alla Linea Gotica ideato dallo stato maggiore del generale Harold Alexander, comandante in capo delle forze armate alleate durante la campagna d'Italia nel corso della seconda guerra mondiale. L'offensiva, nota in Italia come battaglia della Linea Gotica o battaglia degli Appennini, fu caratterizzata da una lunga serie di aspri e sanguinosi combattimenti durati quasi due mesi ed è stata indicata come la "più grande battaglia di mezzi mai combattuta in Italia"[2].

L'obiettivo strategico era quello di sfondare la Linea Gotica, il sistema fortificato creato dai tedeschi lungo l'Appennino tra Apuania e Rimini come ultimo baluardo per impedire l'avanzata degli Alleati in Nord Italia, e conquistare rapidamente l'intera Pianura padana entro la fine del 1944.

Nonostante la netta superiorità di uomini e mezzi alleati e il riuscito superamento delle linee fortificate, il piano ebbe solo parzialmente successo a causa sia della strenua ed efficace difesa attuata dall'esercito tedesco del feldmaresciallo Albert Kesselring sia delle intense piogge che rallentarono l'avanzata dei mezzi meccanici, per cui le forze alleate furono costrette a sospendere le operazioni alla fine del mese di ottobre 1944 (Proclama Alexander), attestandosi su un nuovo fronte ai margini dalla Pianura padana fino alla primavera del 1945.

  1. ^ a b Montemaggi 2008, p. 16.
  2. ^ Montemaggi 2008, pp. 15-16.

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