Ordinanza di polizia RSI n.5

L'ordinanza di polizia RSI n.5 fu emessa il 30 novembre 1943 nella Repubblica Sociale Italiana (RSI) per obbligare la polizia italiana ad arrestare tutti gli ebrei tranne i nati da matrimoni misti, previo controllo della polizia stessa.

L'ordinanza segnò il definitivo mutamento dell'atteggiamento dell'Italia fascista nei confronti della minoranza ebraica presente nel Paese, passata dall'iniziale partecipazione attiva, al movimento fascista, all'ufficiale discriminazione con le leggi razziali del 1938, alla successiva dichiarazione di "nazionalità nemica" al Congresso di Verona dei primi di novembre 1943 e, infine, all'arresto e alla deportazione nei campi di sterminio con questo provvedimento di fine novembre.

L'effetto avuto dall'ordinanza sulla popolazione può essere stimato grazie a due fattori: circa la metà degli ebrei catturati in Italia durante l'Olocausto furono arrestati dalla polizia italiana; nell'Italia fascista furono aperti una serie di campi di concentramento per gli ebrei arrestati subito dopo l'ordinanza.


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