Orsa Maggiore | |
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Mappa della costellazione | |
Nome latino | Ursa Major |
Genitivo | Ursae Majoris |
Abbreviazione | UMa |
Coordinate | |
Ascensione retta | 10 h |
Declinazione | +55° |
Area totale | 1 280 gradi quadrati |
Dati osservativi | |
Visibilità dalla Terra | |
Latitudine min | −30° |
Latitudine max | +90° |
Transito al meridiano | 20 aprile, alle 21:00 |
Stella principale | |
Nome | Alioth (ε UMa) |
Magnitudine app. | 1,76 |
Altre stelle | |
Magn. app. < 3 | 6 |
Magn. app. < 6 | 123 |
Sciami meteorici | |
Costellazioni confinanti | |
Da est, in senso orario: | |
Immagine dell'Orsa Maggiore. |
L'Orsa Maggiore (in latino Ursa Major) è una costellazione tipica dei cieli boreali. Le sue sette stelle più luminose, raggruppate nel famoso asterismo del Grande Carro, sono visibili per tutto l'anno nell'emisfero nord e non tramontano mai a nord del 41°N (la latitudine di Napoli, Madrid e New York).
Questo gruppo di stelle è noto fin dai tempi più remoti e le storie che ad esso si legano sono le più svariate: il riferimento all'asterismo come un orso (le quattro stelle orientali) inseguito da tre cacciatori (le tre di coda) è probabilmente il più antico mito a cui l'umanità faccia ancora riferimento.
In altre parti del mondo vengono usati nomi diversi: in Nord America è il Grande mestolo, nel Regno Unito è "l'aratro" mentre Septem triones (i sette buoi) è il termine con cui gli antichi Latini definivano le sette stelle dell'Orsa Maggiore descrivendone il lento movimento attorno alla stella polare (da qui l'origine del termine settentrione, cioè nord[1]).