PalaSharp

PalaSharp
PalaTrussardi, PalaVobis, PalaTucker, MazdaPalace
Informazioni generali
StatoBandiera dell'Italia Italia
UbicazioneVia Sant'Elia 33, Milano
Inizio lavori1985
Inaugurazione1986
Chiusura2011
Demolizione2013
ProprietarioGruppo Togni
Informazioni tecniche
Posti a sedere8 479
StrutturaArena per Concerti Palazzetto dello sport
Uso e beneficiari
PallacanestroOlimpia Milano (fino al 1990)
Mappa di localizzazione
Map

Il PalaSharp è stato un palazzetto dello sport nel quartiere milanese di Lampugnano, con una capienza massima di 10 045 spettatori,[1][2] in uso dal 1986 al 2011. All'apertura era chiamato PalaTrussardi, poi seguirono le denominazioni PalaVobis, PalaTucker, Mazda Palace fino all'ultima, PalaSharp.

Venne inaugurato con un concerto di Frank Sinatra ed ospitò in seguito alcuni degli eventi italiani più simbolici della storia del Rock, tra cui i concerti di Neil Young, Nirvana, Ramones e Slayer.

Tra i cantanti italiani più noti che si sono esibiti al PalaSharp rientrano Tiziano Ferro, Roberto Vecchioni, Baustelle e Giorgia che, nel dicembre 2004, ha registrato Ladra di vento live 03/04[3].

In particolare, il concerto-evento di Neil Young ad ingresso gratuito del 5 maggio 1987 è rimasto nella memoria collettiva non solo per la sua portata artistica memorabile ma anche per gli strascichi politici e giudiziari che ne scaturirono. L'esibizione del grande cantautore canadese doveva rappresentare idealmente un regalo del Comune di Milano alla cittadinanza, tuttavia la perfetta serata musicale che si svolse all'interno dell'allora Palatrussardi venne macchiata irrimediabilmente da quello che accadde all'esterno. [3]

Gli organizzatori si attendevano, e probabilmente speravano, di riempire il Palatrussardi senza grossi problemi ma non avevano minimamente previsto che il richiamo di un grande personaggio già iconico della storia della musica in abbinamento all'ingresso libero avrebbe portato all'evento migliaia di persone in più rispetto alla massima capienza possibile.

A struttura ormai piena all'inverosimile le forze dell'ordine presenti in non grande numero sbarrarono l'ingresso per motivi di sicurezza e impedirono l'accesso alle diverse migliaia di spettatori rimasti. Parte di questi, esasperati dall'attesa e infuriati per la decisione improvvisa, caricarono gli agenti cercando di sfondare i cancelli ed entrare ugualmente. La reazione violenta della polizia non fece altro che inferocire ulteriormente la folla arrivata da ogni luogo che costrinse gli agenti e i rinforzi arrivati nel frattempo a sparare numerosi lacrimogeni i quali attraverso le feritoie della struttura penetrarono in misura inferiore anche all'interno del Palazzetto. Lo stesso Neil Young visibilmente irritato, costretto a ripararsi le vie aeree e ad asciugarsi ripetutamente gli occhi, preoccupato e ignaro di cosa stesse accadendo esattamente all'esterno come tutto il pubblico presente, protestò a gran voce ma continuò in qualche modo la sua esibizione. Dopo scene di guerriglia urbana che si protrassero per tutta la prima parte del concerto la folla all'esterno venne in qualche modo dispersa e non riuscì a penetrare all'interno ma gli scontri si conclusero con un bilancio di numerosi feriti tra agenti di polizia e civili, molti intossicati dai lacrimogeni e alcuni cittadini arrestati e caricati sulle camionette della polizia.

L'imbarazzante vicenda portò a severe critiche nei confronti dell'amministrazione comunale per la palese negligenza dimostrata nell'organizzazione dell'evento ed ebbe ripercussioni politiche, inoltre ci furono denunce e strascichi processuali nei confronti dei cittadini fermati dalle forze dell'ordine e la vicenda ebbe una larga eco a livello nazionale sulle principali testate giornalistiche dell'epoca.

L'intero concerto venne filmato da una troupe della RAI che ne trasmise una selezione in seconda serata sulla TV nazionale. Il filmato integrale dell'esibizione, con qualche piccolo taglio durante le pause, è oggi disponibile su YouTube.

  1. ^ Palasharp: planimetria, su palasharp.it. URL consultato il 5 marzo 2008 (archiviato dall'url originale il 2 marzo 2008).
  2. ^ Info Organizzatori Archiviato il 16 dicembre 2009 in Internet Archive.
  3. ^ a b MYmovies.it, Giorgia. Ladra di vento. Live 2003, su MYmovies.it. URL consultato l'11 gennaio 2024.

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