Palazzo Pitti | |
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Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Firenze |
Indirizzo | Piazza de' Pitti, 1 |
Coordinate | 43°45′54.95″N 11°15′00.34″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Arte |
Collezioni | Pittura, Scultura, Archeologia, Arti applicate, Moda, Carrozze |
Istituzione | 1919 |
Apertura | 1919 |
Proprietà | Stato Italiano |
Gestione | Gallerie degli Uffizi |
Direttore | Simone Verde |
Visitatori | 393 308 (2023) |
Sito web | |
Palazzo Pitti è un imponente palazzo rinascimentale di Firenze. Si trova nella zona di Oltrarno, a breve distanza da Ponte Vecchio.[1] Il nucleo originale dell'edificio risale al 1458, come residenza urbana del banchiere Luca Pitti.[2] Il palazzo fu quindi acquistato dalla famiglia Medici nel 1549 e divenne la residenza principale dei granduchi di Toscana, prima De Medici e dal 1737 Asburgo-Lorena. A seguito dell'unità d'Italia, svolse il ruolo di palazzo reale per Casa Savoia nel quinquennio in cui Firenze fu capitale del Regno d'Italia (1865-70). Nel 1919 Vittorio Emanuele III lo donò allo Stato: da allora è un museo statale.
Al suo interno è infatti ospitato un importante insieme di musei: la Galleria palatina, sistemata secondo il criterio della quadreria settecentesca, con capolavori di Raffaello e Tiziano; gli Appartamenti reali, l'appartamento della Duchessa d'Aosta e il quartiere del Principe di Napoli (ordinariamente non visitabili dai turisti); la Galleria d'arte moderna (con le opere dei macchiaioli), e altri musei specializzati: il Tesoro dei Granduchi, dedicato all'arte applicata; il Museo della moda e del costume, il maggiore museo italiano dedicato alla moda; il Museo delle porcellane e il Museo delle carrozze.[3] Il palazzo è completato dal Giardino di Boboli, uno dei migliori esempi al mondo di giardino all'italiana.
Dal 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali ha riunito entro un'unica amministrazione palazzo, giardino e Galleria degli Uffizi, creando le Gallerie degli Uffizi, un nuovo ente dotato di autonomia speciale.[4] Nel 2022 ha ricevuto 650 612 visitatori, risultando uno dei musei più visitati d'Italia.[5]