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«Una volta che tutti i nostri tentativi di ottenere materia vivente da materia inanimata risultino vani, a me pare rientri in una procedura scientifica pienamente corretta il domandarsi se la vita abbia in realtà mai avuto un'origine, se non sia vecchia quanto la materia stessa, e se le spore non possano essere state trasportate da un pianeta all'altro ed abbiano attecchito laddove abbiano trovato terreno fertile.»
La panspermia, dal termine greco antico πανσπερμία panspermìa, "tutti semi" o "seme comune", composto da πᾶν pan "tutto" e σπέρμα sperma "seme",[1][2] è un'ipotesi che suggerisce che i semi della vita (in senso ovviamente figurato) siano sparsi in ogni dove nell'Universo, distribuiti nella polvere stellare,[3] nei meteoroidi,[4]asteroidi, comete,[5]planetoidi[6] e che può essere trasportata anche dalle navicelle spaziali attraverso la contaminazione non intenzionale di microrganismi.[7][8][9]
Si tratta di un'ipotesi al confine della scienza, con scarso supporto dalla maggior parte degli studiosi.[10] Le critiche puntualizzano che l'ipotesi non risolve il problema di come abbia avuto origine la vita, ma la sposta semplicemente su un altro corpo celeste. Non è inoltre testabile sperimentalmente.[11]
«Although they were part of the scientific establishment—Hoyle at Cambridge and Wickramasinghe at the University of Wales—their views on the topic were far from mainstream, and panspermia remains a fringe theory»