Panthera pardus

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Leopardo
Panthera pardus
Stato di conservazione
Vulnerabile[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseMammalia
SottoclasseTheria
InfraclasseEutheria
SuperordineLaurasiatheria
OrdineCarnivora
SottordineFeliformia
FamigliaFelidae
SottofamigliaPantherinae
GenerePanthera
SpecieP. pardus
Nomenclatura binomiale
Panthera pardus
(Linnaeus, 1758)
Areale
Distribuzione storica e attuale del leopardo secondo i dati dell'IUCN.
Modello 3D di uno scheletro di panthera pardus

Il leopardo (Panthera pardus [Linnaeus, 1758]) è una specie di felide della sottofamiglia dei panterini. In passato era noto anche con il nome di pardo[2] o, soprattutto per quanto riguarda la popolazione asiatica[3], pantera[4]. Questo felino presenta un manto fulvo costellato da rosette, simili a quelle del giaguaro, ma più piccole e con una distribuzione più fitta. Esiste anche una forma melanica, conosciuta col nome di pantera nera. Eccellente arrampicatore e saltatore, il leopardo ha la particolarità di issare le sue prede alla biforcatura di un albero per metterle fuori dalla portata di altri predatori.

Felino solitario e opportunista, il leopardo è ampiamente diffuso in Africa e in Asia sud-orientale in numerosi tipi di habitat. L'entità della popolazione, tuttavia, è considerata in diminuzione dall'Unione internazionale per la conservazione della natura, che classifica la specie come vulnerabile. Con circa il 58% di attacchi a segno è il predatore più efficiente fra i grandi felini. Cinque sottospecie sono considerate in pericolo o in pericolo critico di estinzione: il leopardo d'Arabia, il leopardo dell'Amur, il leopardo di Giava, il leopardo di Ceylon e il leopardo persiano.

  1. ^ (EN) Stein, A.B., Athreya, V., Gerngross, P., Balme, G., Henschel, P., Karanth, U., Miquelle, D., Rostro, S. & Kamler, J.F. and Laguardia, A. 2016, Panthera pardus, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ PARDO: Vocabolario della Crusca, Firenze - 4ª edizione (1729-1738), su lessicografia.it. URL consultato il 24 marzo 2018.
  3. ^ Giacomo Devoto e Gian Carlo Oli, Dizionario della lingua italiana, Firenze, Le Monnier, 1971.
  4. ^ Palmiro Premoli, Il vocabolario nomenclatore, Milano, Società Editrice Aldo Manuzio, 1909-12.

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