Parkour

Un tracciatore impegnato in un «volteggio della scimmia» (monkey vault)

Il parkour (/paʁ.ˈkuʁ/) è una disciplina sportiva nata in Francia a partire dalla metà degli anni 1980. Consiste nell'abilità di compiere un percorso partendo da un punto A e arrivando a un punto B, superando qualsiasi genere di ostacolo in maniera veloce ed efficiente.

Gli atleti di parkour, chiamati tracciatori, si spostano generalmente in un ambiente complesso, adattando il proprio corpo al contesto circostante[1], naturale o urbano che sia, senza apparecchiature di assistenza e nel modo più veloce ed efficiente possibile. Il parkour include corsa, arrampicata, oscillazione, volteggio, salto, pliometria, rotolamento, quadrupedia e altri movimenti ritenuti più adatti alla situazione.

I primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento furono «arte dello spostamento» (art du déplacement) e «percorso» (parcours)[2]. Il termine parkour, coniato da David Belle deriva invece da parcours du combattant (percorso del combattente), ovvero il percorso di guerra utilizzato nell'addestramento militare proposto da Georges Hébert. Alla parola parcours, Belle sostituì la «c» con la «k», per suggerire aggressività, ed eliminò la «s» muta perché contrastava con l'idea di efficienza del parkour[3]. I praticanti del parkour sono chiamati tracciatori (traceurs) al maschile, o tracciatrici (traceuses) al femminile[4].

  1. ^ What is Parkour?, Americanparkour.com Archiviato il 12 luglio 2010 in Internet Archive.
  2. ^ (FR) Emmanuelle ACHARD, l'équipe 1998 Bercy, in JEUDI, 1º ottobre 1998. URL consultato il 29-06-2007 (archiviato dall'url originale il 9 luglio 2007).
  3. ^ the name parkour, simple question, su parkour.net. URL consultato il 25 luglio 2007 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  4. ^ Garzanti, Dizionario Francese italiano. traceur (sport, sci): tracciatore[collegamento interrotto]

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