Partito Comunista dell'Unione Sovietica

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Partito Comunista dell'Unione Sovietica
(RU) Коммунистическая партия Советского Союза
Kommunističeskaja partija Sovetskogo Sojuza
LeaderVladimir Lenin
Iosif Stalin
Nikita Chruščëv
Leonid Brežnev
Jurij Andropov
Konstantin Černenko
Michail Gorbačëv
StatoBandiera dell'Unione Sovietica Unione Sovietica
SedeMosca, Piazza Staraja, 4
Abbreviazione(IT) PCUS
(RU) КПСС (KPSS)
Fondazione1912 (de facto) e 1917 come Partito operaio socialdemocratico russo (bolscevico).[Nota 1]
Ridenominazioni:
  • 8 marzo 1918: Partito comunista russo (bolscevico)
  • 31 dicembre 1925: Partito comunista di tutta l'Unione (bolscevico)
  • 13 ottobre 1952: Partito comunista dell'Unione Sovietica
Derivato daPartito Operaio Socialdemocratico Russo
Dissoluzione29 agosto 1991
IdeologiaComunismo
Marxismo-leninismo[1]
CoalizioneBlocco dei comunisti e dei senza partito (dal 1937)[2]
Affiliazione internazionaleComintern (1919-1943)
Cominform (1947-1956)
Seggi massimi Soviet Supremo
1 141 / 1 517
(1966)[3]
Seggi massimi Congresso dei deputati del popolo
1 716 / 1 958
(1989)[Nota 2]
TestataPravda
Organizzazione giovanileUnione comunista della gioventù (Komsomol)
Organizzazione dei pionieri di tutta l'Unione
Iscritti19.487.822[4] (1º gennaio 1989)
Colori     Rosso

Il Partito Comunista dell'Unione Sovietica, noto anche con l'acronimo PCUS (in russo Коммунистическая партия Советского Союза, КПСС?, Kommunističeskaja partija Sovetskogo Sojuza, KPSS), è stato un partito politico di orientamento marxista.[5]

Nato come corrente bolscevica del Partito Operaio Socialdemocratico Russo nel 1903, si sviluppò successivamente come partito autonomo e fu protagonista dei moti rivoluzionari che interessarono l'Impero russo nella prima parte del XX secolo fino a guidare con successo la Rivoluzione d'ottobre del 1917, a seguito della quale avviò la trasformazione della Russia in uno Stato socialista e diede vita all'Unione Sovietica (dicembre 1922).[6][7]

Considerandosi avanguardia del proletariato nella fase transitoria di costruzione del socialismo prima e del comunismo poi, il partito rivestì il ruolo di guida del Paese, all'interno della base teorica costituita dall'ideologia marxista-leninista, vista come fondamento scientifico della trasformazione rivoluzionaria della società.[8] Fu inoltre punto di riferimento del movimento socialista mondiale nell'ambito dell'Internazionale Comunista (1919-1943) e, dopo la vittoria nella seconda guerra mondiale, nel contesto della guerra fredda.[7][9]

Il ruolo centrale del partito nella politica dell'URSS venne esplicitato nella Costituzione sovietica del 1936[10] e in modo ancora più netto in quella del 1977, che pose la descrizione della funzione dirigente del PCUS tra i principi fondamentali.[11] Il partito perse il monopolio del potere politico nel 1990 durante il periodo della perestrojka, quando vennero tentate riforme finalizzate al rafforzamento dell'apparato istituzionale,[Nota 3] e cessò la propria attività l'anno successivo nella fase di dissoluzione dell'Unione Sovietica.[12]

Il PCUS assunse la propria denominazione definitiva a partire dal 1952, mentre fino al 1918 si chiamò Partito Operaio Socialdemocratico Russo (bolscevico), in sigla POSDR(b); dal 1918 al 1925 Partito Comunista Russo (bolscevico), o PCR(b); e dal 1925 al 1952 Partito Comunista di tutta l'Unione (bolscevico), o PCU(b).[13][14]


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