Partito Social-Liberale | |
---|---|
(PT) Partido Social Liberal | |
Presidente | Luciano Bivar |
Stato | Brasile |
Sede | SHN, Quadra 02, Bloco F, Ed. Executive Office Tower, Sala 1.122 – Brasília, DF |
Abbreviazione | PSL |
Fondazione | 30 ottobre 1994 |
Dissoluzione | 8 febbraio 2022 |
Confluito in | Livres (fazione social-liberale) Unione Brasile (fazione populista di destra) |
Ideologia | 1994-2018: Liberalismo sociale Liberalismo classico Liberalismo culturale 2018-2022: |
Collocazione | 1994-2018: Centro 2018-2022: Destra/Estrema destra |
Seggi massimi Camera | |
Seggi massimi Senato | |
Iscritti | 74.824 (a ottobre 2021) |
Colori | Blu Giallo Verde |
Sito web | www.pslnacional.org.br/ |
Il Partito Social-Liberale (in portoghese: Partido Social Liberal, PSL) fondato nel 1994 dall'imprenditore Luciano Bivar, fu un partito politico brasiliano ufficialmente registrato presso il Tribunale Elettorale Superiore nel 1998; originariamente radicato nei principi social-liberali, intraprese una svolta verso destra in occasione delle elezioni generali del 2018, quando accolse l'adesione dell'ex esponente del Partito Sociale Cristiano, Jair Bolsonaro. Bolsonaro trasformò il PSL in un partito liberista, nazionalista, radicalmente anticomunista e socialconservatore. Alcune di queste politiche furono definite come "estrema destra" da numerosi osservatori giornalistici.[5][6][7]
Il nome originale è rimasto anche dopo il cambiamento ideologico e dopo che Livres (l'ala principale del partito) ha lasciato il PSL e ha formato un proprio movimento politico per continuare gli obiettivi originali del partito. Bolsonaro è diventato il candidato del partito alle elezioni generali brasiliane del 2018 e ha vinto in entrambi i turni.[8] Bolsonaro ha lasciato il partito nel 2019 dopo disaccordi con il suo presidente, Luciano Bivar, e ha poi fondato Alleanza per il Brasile.[8] Il 6 ottobre 2021, il partito votò per la fusione con i Democratici, dando vita al partito Unione Brasile.[9]