Pasquale Sottocorno

Quadro a olio dipinto di Pietro Bovier del 1864 intitolato Pasquale Sottocorno all’assalto del palazzo del Genio (oggi conservato al Museo del Risorgimento di Milano)

Pasquale Sottocorno (Velate, 27 settembre 18191º ottobre 1857) è stato un patriota italiano, ebbe un ruolo chiave nei combattimenti contro gli austriaci ed è riconosciuto come una icona delle Cinque giornate di Milano.

Molti cittadini di umile estrazione si distinsero nelle cinque giornate di Milano, per aver preso parte a qualche azione fondamentale o ad atti di eroismo.

In particolare, il 21 marzo 1848, quarto delle cinque giornate, gli insorti, guidati dal patriota nizzardo Augusto Anfossi, tentarono di espugnare il palazzo del Genio in via Monte di Pietà, dove erano asserragliati centosessanta soldati austriaci[1]. La resistenza degli austriaci, comandati dal conte Franz von Thun und Hohenstein, era intensa, infatti, durante questo combattimento riuscirono a ferire a morte l'Anfossi[2].

Al fine di entrare nel palazzo, un popolano claudicante, che a stento si reggeva su una gruccia, mettendo a forte rischio la propria vita, trascinandosi tra il fischiare delle pallottole, appiccò fuoco alla porta del palazzo con degli zolfanelli e delle fascine di fieno cosparse di acquaragia[3]. Prima che la porta fosse completamente demolita gli Austriaci si arresero[4], temendo di bruciare vivi nel rogo del palazzo[5].

Il giorno seguente, 22 marzo, ultimo giorno dei combattimenti, Sottocorno si distinse nuovamente, questa volta disarmando i soldati austriaci a guardia della Pia Casa di ricovero[1].

Al ritorno degli austriaci al governo della città, Sottocorno fu costretto a fuggire a Torino[6], dove riprese l’attività di calzolaio, che svolgeva in precedenza a Milano, fino alla morte avvenuta il 1º ottobre 1857 per tisi polmonare all'età di 38 anni.


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