Pathos (dal greco πάθος, pathos, a sua volta dal verbo πάσχω "pasco", letteralmente "soffrire" o "emozionarsi"; aggettivo: "patetico" da παθητικός) è un concetto filosofico.
Nel pensiero greco era una delle due forze che regolavano l'animo umano, opponendosi al logos, la parte razionale. Il pathos corrispondeva infatti alla parte irrazionale dell'animo; poteva avere connotazione sia positiva sia negativa a seconda del contesto (il verbo πάσχειν è, infatti, una vox media). Può indicare sia il sentimento come affezione dell'animo, sia un effetto-mezzo utilizzato per creare la partecipazione empatica del pubblico (συμπάθεια "sumpatheia", letteralmente "conformità di sentire" o "simpatia"). Per gli antichi greci questa "forza emotiva" era collegata alle realtà dionisiache o comunque dei riti misterici. Per questo il pathos indicava tutti gli istinti irrazionali che legano l'uomo alla sua natura animale e gli impediscono di innalzarsi al livello divino.
Nell'italiano moderno può assumere il significato di carica emotiva e di commozione derivati dalle rappresentazioni teatrali e delle arti figurative in genere, il sentimento insito in un'opera. In epica, quando si parla di pathos, si intendono quelle sequenze della vicenda più cariche di emozioni, come quando si descrive qualcosa di triste, una sofferenza.