Pederastia greca

Armodio, il celebre eromenos pederastico del "gruppo dei tirannicidi" Armodio e Aristogitone. Copia romana di un originale bronzeo greco andato perduto, conservato al museo archeologico nazionale di Napoli.

Con la denominazione di pederastia greca si viene a indicare quel peculiare fenomeno consistente nella relazione altamente ritualizzata e socialmente codificata di un rapporto fra un adulto, uomo o donna, con un o una adolescente dello stesso genere. Poteva trattarsi di un rapporto anche erotico – pubblicamente riconosciuto – tra un adulto detto erastès (traducibile come amante) ed un ragazzo più giovane chiamato eròmenos (traducibile come amato), solitamente nell'età della prima adolescenza[1]: è stato un costume caratteristico dell'antica Grecia sia durante il suo periodo più arcaico sia nell'età classica[2].

Alcuni studiosi hanno individuato la sua origine nel rito di iniziazione – cui si riferirebbero anche molte storie pederastiche presenti nella mitologia greca come il rapporto tra Achille e Patroclo; in particolare, nel rito di passaggio caratteristico della pederastia cretese, quella vigente all'interno della strutturazione sociale della civiltà minoica e dove era associata con l'ingresso nella vita militare (il mondo degli uomini) e al culto religioso nei confronti della divinità celeste: lo Zeus che la stessa tradizione greca voleva fosse stato allevato proprio sul Monte Ida nell'isola di Creta[3].

Il costume sociale conosciuto sotto la definizione di "paiderastia", parola derivante dalla lingua greca antica παιδ-paid (bambino) ed ἐραστής-erastés (amante), venne nel corso del tempo altamente idealizzato, seppur in certe occasioni non mancò d'esser criticato in maniera decisa sia nella letteratura greca sia nell'ambito della filosofia greca da alcuni commentatori, anche molto autorevoli, del tempo[4].

Nell'antica Grecia s'ipotizza possa essersi sviluppata nel tardo VII secolo a.C. come uno degli aspetti preminenti della cultura Greca, così potentemente intrisa di omosocialità ed omoerotismo[5], ampliata inoltre da altre pratiche quali la nudità atletica e la rappresentazione della nudità in ambito artistico col nudo eroico; ma anche dalla tradizione del simposio, dall'età relativamente tarda - verso i trent'anni - in cui la classe dell'aristocrazia maschile stipulava un contratto matrimoniale ed infine pure dall'isolamento sociale in cui venivano tenute da un certo periodo in poi le donne nell'antica Grecia[6].

L'influenza prodotta dalla pederastia era talmente diffusa e vasta da finire presto con l'essere considerata il modello culturale principale per le relazioni sentimentali - rigorosamente non mercenarie - dei cittadini maschi tra di loro[7]: gli studiosi hanno discusso ampiamente il ruolo e l'estensione del fenomeno pederastico, il quale è probabilmente variato a seconda delle usanze locali e delle inclinazioni individuali[8].

Il termine nel linguaggio comune odierno potrebbe implicare in alcune giurisdizioni il fenomeno dell'abuso minorile; ma l'antico diritto penale ateniese, per esempio, riconosceva chiaramente il consenso (in opposizione alla violenza sessuale) ma non una specifica - seppur consigliata - età del consenso come fattore di regolazione del comportamento sessuale[9].

Come lo studioso di antichità classica dell'università di Cambridge non ha mancato di sottolineare, la discussione storica concernente la "paiderastia" è complicata dagli standard morali rappresentati dal sistema di valori prevalente:

«Compito dello storico è difatti quello di richiamare l'attenzione sulle questioni personali, sociali, politiche e morali che stanno dietro alle rappresentazioni letterarie ed artistiche del mondo greco. Il compito dello storico è quello di presentare anche la realtà della pederastia a tutti... per trovarsi faccia a faccia con uno dei motivi per cui la Grecia fu glorificata, ma che faceva parte di un mondo in cui molti dei nostri valori fondamentali si trovano ad essere sfidati piuttosto che confermati[10]

La pederastia greca va in definitiva inserita in un quadro generale nel quale desideri e comportamenti sessuali non erano classificati sulla base della diversità sessuale o dell'identità di genere dei partner, bensì in base al ruolo attivo e passivo nel sesso e alle conformità alle norme concernenti età e condizione sociale delle persone coinvolte.

  1. ^ C.D.C. Reeve, Plato on Love: Liside (dialogo), Simposio (dialogo), Fedro (dialogo), Alcibiade primo con selezioni da Repubblica (dialogo) e Leggi (dialogo) (Hackett, 2006), p. xxi online; Martti Nissinen, Homoeroticism in the Biblical World: A Historical Perspective, tradotto da Kirsi Stjerna (Augsburg Fortress, 1998, 2004), p. 57 online; Nigel Blake et al., Education in an Age of Nihilism (Routledge, 2000), p. 183 online.
  2. ^ Nissinen, Homoeroticism in the Biblical World, p. 57; William Armstrong Percy III, "Reconsiderations about Greek Homosexualities," in Same–Sex Desire and Love in Greco-Roman Antiquity and in the Classical Tradition of the West (Binghamton: Haworth, 2005), p. 17. La varietà sessuale, non escludendo la paiderastia, era caratteristica dell'epoca ellenistica; vedi lo storico Peter Green, "Sex and Classical Literature," in Classical Bearings: Interpreting Ancient Culture and History (University of California Press, 1989, 1998), p. 146 online.
  3. ^ Robert B. Koehl, "The Chieftain Cup and a Minoan Rite of Passage," Journal of Hellenic Studies 106 (1986) 99–110, con un'inchiesta sulla rilevanza del fenomeno i cui partecipanti includono Arthur Evans (p. 100) e altri, come ad esempio H. Jeanmaire e R.F. Willetts (pp. 104–105); Deborah Kamen, "The Life Cycle in Archaic Greece," in The Cambridge Companion to Archaic Greece (Cambridge University Press, 2007), pp. 91–92. Kenneth Dover, uno dei pionieri nello studio dell'omosessualità Greca, rigetta la teoria sulle probabili origini iniziatiche del rapporto pederastico; vedi "Greek Homosexuality and Initiation", in Que(e)rying Religion: A Critical Anthology (Continuum, 1997), pp. 19–38. Per Dover a quanto pare, la tesi secondo cui la paiderastia fosse un costume sociale correlato ai riti di passaggio inerenti alle classi d'età verrebbe a costituire una negazione della predisposizione omosessuale come naturale o innata; ma questo può essere una sopravvalutazione o un travisamento di quanto i teorici dell'argomento iniziatico hanno asserito. La teoria iniziatica afferma infatti di tener conto non dell'esistenza non dell'omosessualità in generale nell'antica Grecia, ma piuttosto di quella particolarità formale nota come paiderastia.
  4. ^ Veder ad esempio Kenneth Dover, L'omosessualità nella Grecia antica (Harvard University Press, 1978), p. 165, nota 18, in cui il valore escatologico della paiderastia è resa nota anche per la concezione dell'anima data da Platone; Paul Gilabert Barberà, "John Addington Symonds. A Problem in Greek Ethics. Plutarch's Eroticus Quoted Only in Some Footnotes? Why?" in The Statesman in Plutarch's Works (Brill, 2004), p. 303 online; ed il punto di vista pionieristico - per l'epoca in cui è stato espresso - di Havelock Ellis, Studies in the Psychology of Sex (Philadelphia: F.A. Davis, 1921, 3rd ed.), vol. 2, p. 12 online. Per quanto riguarda l'opinione espressa a riguardo dallo Stoicismo, un punto di vista utopistico della paiderastia, consultare Doyne Dawson, Cities of the Gods: Communist Utopias in Greek Thought (Oxford University Press, 1992), p. 192 online.
  5. ^ Thomas Hubbard, "Pindar's Tenth Olympian and Athlete-Trainer Pederasty," in Same–Sex Desire and Love in Greco-Roman Antiquity, pp. 143 e 163 (nota 37), con un'avvertenze circa il termine utilizzato "homosocial" di Percy, p. 49, nota 5.
  6. ^ Percy, "Reconsiderations about Greek Homosexualities," p. 17 online et passim.
  7. ^ Dawson, Cities of the Gods, p. 193. Vedere anche George Boys-Stones, "Eros in Government: Zeno and the Virtuous City," Classical Quarterly 48 (1998), 168–174: "Esiste un certo tipo di rapporto sessuale che è stato considerata da molti greci come essere molto importante per la coesione della città: ossia i rapporti sessuali tra uomini e ragazzi. Tali relazioni intime sono state prese a modello ed hanno svolto un ruolo assai importante nella promozione dell'unione comunitaria dove era preponderante tra la popolazione maschile; il legislatore spartano Licurgo ha dato anch'egli un riconoscimento ufficiale di tal rapporto nella sua costituzione approntata per la polis di Sparta" (p. 169).
  8. ^ Michael Lambert, "Athens," in Gay Histories and Cultures: An Encyclopedia (Taylor & Francis, 2000), p. 122.
  9. ^ See Osborne following. Gloria Ferrari fa però notare come vi fossero convenzioni di età pertinenti l'attività sessuale considerata "lecita" e che se un uomo le violava ad esempio seducendo un ragazzo-pais che era troppo giovane per poter acconsentire di diventare un eromenos, l'aggressore o "predatore sessuale" avrebbe anche potuto essere oggetto di azione penale secondo la legge inerente al reato di hybris (stupro); Figures of Speech: Men and Maidens in Ancient Greece (University of Chicago Press, 2002), pp. 139–140.
  10. ^ Robin Osborne, Greek History (Routledge, 2004), pp. 12 online and 21.

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