Per Petterson

Per Petterson

Per Petterson (Oslo, 18 giugno 1952) è uno scrittore norvegese noto soprattutto per il romanzo Ut og stjæle hester[1] - tradotto da Anne Born per la pubblicazione nel Regno Unito con il titolo Out Stealing Horses[1] (e tradotto in italiano per Guanda col titolo Fuori a rubar cavalli). Il romanzo è stato scritto nel 2003 e ha vinto diversi premi, tra i quali l'International IMPAC Dublin Literary Award[2] e l'Independent Foreign Fiction Prize nel 2007[3][1]. È stato inoltre nominato per il più celebre Nordisk råds litteraturpris più volte dal 1996 - quando fu presentato per il romanzo To Siberia (Til Sibir): questo rappresenta la sua ultima vittoria, ottenuta nel 2009 per Jeg forbanner tidens elv (I course the River of Time)[1], romanzo accolto con entusiasmo dalla giuria, della quale faceva parte la connazionale Trude Marstein, anch'ella scrittrice affermata. Gli era già valso l'altrettanto prestigioso Premio Brage, nel 2008[1]. E', inoltre, un bibliofilo appassionato: legge soprattutto il connazionale Premio Nobel Knut Hamsun - la cui influenza su Petterson è stata notata da Thomas McGuane[1]; lo stesso Petterson ha dichiarato di sentirsi vicino a questo autore[3] - e Raymond Carver.

Petterson riceve il Nordisk råds litteraturpris a Stoccolma nel 2009

To Siberia, romanzo ambientato durante la Seconda guerra mondiale[1], è stato tradotto in lingua inglese nel 1998[1] e, da quell'anno, Petterson è divenuto uno degli scrittori europei viventi più conosciuti. Le successive pubblicazioni ne hanno incrementato la fama: In the Wake (2002) s'ispira ad una vicenda autobiografica, cioè la morte, nel 1990, del cugino, del fratello e dei genitori nel disastro[4][3] - 159 persone morirono - del traghetto Scandinavian Star[1]; il già citato Ut og stjæle hester (2003), premiato con il Norwegian Critics Prize for Literature e riconosciuto da molti critici come il miglior romanzo norvegese dell'anno. Tradotto in Inglese con il titolo di Out Stealing Horses, la fama internazionale di Petterson ha avuto un'impennata: oltre ad avergli fruttato diverse migliaia di sterline, è stato anche nominato tra i dieci migliori libri dell'anno in assoluto dal The New York Times[1] - è il secondo della lista[5] - e tradotto in oltre 40 lingue[2].

Petterson ha dichiarato più volte che la traduzione della Born ha avuto il merito di dargli il successo poiché, di fatto, il libro è stato riscritto: a volte ha dichiarato penso che la versione inglese sia migliore della norvegese[4].

Di Out Stealing Horses è stata apprezzata soprattutto la ricerca della solitudine[3][4][1]. Madeleine Zepter, assegnandogli il Prix Madeleine Zepter, ha lodato lo stile e il "pudore" dell'autore: Cher Per Petterson, avec votre style et votre pudeur, je sais que vous, cette lumière particulière, vous l’avez trouvée. Et je vous en remercie. (Caro Petterson, con il vostro stile e con il vostro pudore, io dico che voi, questa luce particolare, l'avete trovata.)[6]. Petterson si è autodefinito un seguace di Sartre e Kierkegaard, essendo molto interessato alle scelte che l'uomo fa nella vita, quindi all'angoscia della possibilità: pertanto, si trova a suo agio con l'etichetta di "scrittore esistenzialista"[3].

  1. ^ a b c d e f g h i j k website dedicato a Per Petterson, presentazione dell'opera, su perpetterson.com. URL consultato il 23 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 31 luglio 2013).
  2. ^ a b website dedicato a Per Petterson, bibliografia, su perpetterson.com. URL consultato il 23 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 22 ottobre 2013).
  3. ^ a b c d e The Economist su Petterson
  4. ^ a b c Intervista a Petterson su The Guardian, 2009
  5. ^ www.nytimes.com The 10 Best Books of 2007, NY Times
  6. ^ Prix Madeleine Zepter, pagina di Petterson, su prixmadeleinezepter.com. URL consultato il 24 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 31 ottobre 2014).

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