Fu per la prima volta nella raccolta in-folio del 1663 insieme ad altri 6 apocrifi e ai 36 drammi già inclusi nel in-folio del 1623. Nonostante il testo a noi pervenuto presenti grandi differenze stilistiche tra i primi due atti e gli altri tre, la paternità shakespeariana è indubbia.
Gli editori moderni sono d'accordo nel dire che Shakespeare è l'autore della maggior parte dell'opera dopo la scena 9, delle parti che seguono la storia di Pericle e Marina[1][2][3][4]. Si pensa che i primi due atti, che descrivono dettagliatamente i molti viaggi di Pericle, siano stati scritti da un collaboratore di relativamente poco talento, forse George Wilkins[5].
^ William Shakespeare, DelVecchio, Dorothy; Hammond, Anthony, Pericles, Cambridge, Cambridge University Press, 1998, p. 9, ISBN0-521-22907-3.
^ William Shakespeare, Gossett, Suzanne, Pericles, London, Arden Shakespeare, 2004, pp. 47–54, ISBN1-903436-84-2.
^ William Shakespeare, Wilkins, George; et al., Pericles, Oxford, Oxford University Press, 2004, pp. 4–6, ISBN0-19-281460-5.
^ William Shakespeare, Mowat, Barbara A.; et al., Pericles, New York, Washington Square Press, 2005, lii, ISBN0-7432-7329-X.
^ Brian Vickers, Shakespeare, Co-Author: A Historical Study of Five Collaborative Plays, Oxford, Oxford University Press, 2004, pp. 291–332, ISBN0-19-926916-5.